Il termine genocidio associato alla situazione di Gaza ha suscitato un acceso dibattito a livello internazionale, mentre il concetto di domicidio palestinese non lascia spazio a discussioni: le immagini che quotidianamente emergono dalla Striscia raccontano una realtà devastante. Il 10 ottobre 2025, il portale Vantor ha rilasciato fotografie satellitari che mostrano in modo scioccante l’ampiezza della distruzione di Gaza City, frutto di due anni di incessanti bombardamenti da parte delle forze israeliane. In un contesto di speranza, lunedì 13 ottobre, in Egitto, verrà formalmente siglato un accordo di pace tra Israele e Hamas, con l’obiettivo di instaurare un cessate il fuoco.
distruzione sistematica e inabitabilitÃ
Il termine domicidio si riferisce alla devastazione di una città , rendendo l’area inabitabile per un lungo periodo. In questo contesto, non si salvano né infrastrutture né edifici residenziali, né ospedali, né scuole. Eventi storici come il bombardamento di Dresda durante la Seconda Guerra Mondiale e la distruzione di Amburgo da parte delle forze alleate, mirati a colpire i civili, sono esempi emblematici di domicidio. La docuserie inglese “La Seconda Guerra Mondiale – Voci dal Fronte”, disponibile su Netflix, illustra chiaramente queste atrocità . Oggi, la situazione a Gaza riflette una realtà simile, e in passato, eventi analoghi si sono verificati a Mariupol e Aleppo, entrambi documentati in opere premiate, che ne hanno evidenziato la drammaticità .
Il termine domicidio, derivante dal latino domus (casa) e caedere (uccidere), descrive quindi la distruzione massiccia di abitazioni, con l’intento di rendere il territorio inabitabile. Sebbene il termine abbia iniziato a circolare nei primi anni 2000, solo di recente è emerso nel dibattito pubblico, tanto che le Nazioni Unite stanno considerando la sua classificazione come crimine contro l’umanità . Secondo esperti, “Distruggere le case dei civili senza pietà equivale a cancellare l’identità delle persone che le abitano, il loro senso di appartenenza e la loro stessa identità ”.
le conseguenze della guerra e la crisi umanitaria
La conta delle vittime è agghiacciante: alla fine di giugno 2025, oltre 57mila persone hanno perso la vita, di cui 18mila bambini, secondo i dati forniti da UNICEF. Anche la devastazione degli edifici è allarmante: il 28% degli ospedali è stato distrutto, e dei 36 ospedali presenti a Gaza, solo 19 sono attualmente operativi, con appena 2000 letti disponibili per una popolazione di due milioni di abitanti, come riportato dall’OMS a maggio 2025. Da ottobre 2023, quasi 700 attacchi hanno colpito i servizi sanitari, contribuendo a un quadro di emergenza sanitaria senza precedenti. A Gaza, sono stati rasi al suolo 175mila edifici, rendendo la situazione sempre più insostenibile.
La Commissione internazionale d’inchiesta delle Nazioni Unite sul territorio palestinese occupato ha documentato violazioni del diritto internazionale dal 2021, accusando Israele di aver perpetrato crimini di guerra e contro l’umanità , prendendo di mira appositamente ospedali, scuole e università . Il sistema educativo è stato devastato da attacchi mirati, tra cui bombardamenti e demolizioni. Attualmente, il 95% delle scuole di Gaza ha subito danni significativi, e circa 700.000 bambini non hanno accesso all’istruzione da ottobre 2023.
la documentazione della devastazione
L’analisi dei dati satellitari provenienti da Copernicus Sentinel-1, condotta da Corey Scher della City University di New York e Jamon van den Hoek della Oregon State University, ha messo in luce l’entità della distruzione. Confrontando le immagini di Google Earth, è possibile osservare chiaramente i cambiamenti nel territorio. Il quotidiano britannico The Guardian ha ripreso il termine domicidio e pubblica regolarmente confronti visivi tra il prima e il dopo, evidenziando l’impatto devastante del conflitto in corso.