L’ex premier, che aveva rassegnato le dimissioni meno di una settimana fa, è tornato a occupare il suo ufficio a Matignon, ma la sua posizione è già fortemente contestata. Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National, ha definito la situazione una “vergogna democratica” e un'”umiliazione“, annunciando la sfiducia nei confronti del nuovo governo. Marine Le Pen ha aggiunto che la sfiducia è necessaria e che lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale appare ormai ineluttabile.
Clima di tensione nel panorama politico
Il clima di tensione non si limita al Rassemblement National. Anche la France Insoumise ha espresso la propria sfiducia, chiedendo nuovamente le dimissioni del presidente Emmanuel Macron. Jean-Luc Mélenchon, leader del movimento Insoumis, ha etichettato la situazione come una “ridicola commedia“, mettendo in dubbio la legittimità del nuovo governo. Nel frattempo, il portavoce del Partito Socialista ha chiarito che, al momento, non esistono accordi di non censura con il neo-premier incaricato.
Reazioni politiche e richieste di cambiamento
Le reazioni politiche a questa nuova fase del governo francese sono quindi caratterizzate da un forte dissenso e da richieste di cambiamento. La situazione si preannuncia complessa, con un’opposizione che si fa sentire e un governo che dovrà affrontare sfide significative per guadagnare la fiducia necessaria a governare efficacemente.