Nella giornata di ieri, 1° marzo 2025, è stata raggiunta un’intesa significativa tra Israele e Hamas, che prevede uno scambio di ostaggi e detenuti. In base agli accordi, Israele si impegna a rilasciare 250 prigionieri condannati per reati di terrorismo in cambio della liberazione di 20 ostaggi vivi. Inoltre, il governo israeliano riporterà a Gaza 1.700 detenuti arrestati dopo il 7 ottobre 2023, tra cui 22 minorenni non coinvolti nel massacro, e trasferirà i corpi di 360 terroristi deceduti.
Ritardi nella pubblicazione dell’elenco
La pubblicazione dell’elenco dei nomi dei detenuti è stata ritardata a causa di divergenze interne riguardo a diversi individui. I ministri israeliani hanno approvato modifiche all’ultimo momento, aggiungendo undici nomi. Tuttavia, tra i prigionieri condannati all’ergastolo considerati simboli del terrorismo, non saranno rilasciati Marwan Barghouti, Abdallah Barghouti, Abbas al-Sayyid e Ahmad Sa’adat. Inoltre, i corpi di Yahya e Mohammad Sinwar non verranno restituiti, e i membri della Nukhba di Hamas coinvolti nel massacro del 7 ottobre non saranno liberati. Non figurano nella lista nemmeno Hakim Awad, condannato per l’omicidio della famiglia Fogel nel 2011, e Mahmoud Atallah, coinvolto in un caso di sfruttamento sessuale di guardie carcerarie.
Dettagli sull’accordo
Un aspetto rilevante di questo accordo è che non ci saranno rilasci verso la Cisgiordania; le liberazioni avverranno esclusivamente verso la Striscia di Gaza o attraverso espulsioni all’estero. Sono già in corso trattative con vari Stati, tra cui Turchia e Qatar, che si prevede accoglieranno la maggior parte dei detenuti scarcerati.
Nomine di terroristi aggiunti
Un’ulteriore nota riguarda i terroristi aggiunti all’ultimo momento alla lista, tra cui spiccano nomi noti per atti di violenza. Mohammad Abu Tbaikh, della Jihad islamica di Jenin, è ritenuto responsabile di uno degli attacchi più sanguinosi della seconda Intifada, avvenuto il 5 giugno 2002 all’incrocio di Megiddo, dove persero la vita 17 persone e altre 43 rimasero ferite. Ibrahim Alikam è stato coinvolto nell’omicidio di Ita Tzur e del figlio Efraim nel dicembre 1996 nei pressi di Beit El. Altri nomi significativi includono Maher al-Hashlamon, autore di un attacco con coltello nel novembre 2014 ad Alon Shvut, e Hussein Rawadra, che nel novembre 2013 accoltellò a morte il soldato Eden Atias a Afula.
Altri nomi significativi
La lista prosegue con Ayyham Kamamji, condannato per il rapimento e l’uccisione di Eliyahu Asheri, e Riyad al-Amour, responsabile della morte di nove israeliani e di tre palestinesi accusati di collaborare con Israele. Rami Mohammad Mahmoud ha ucciso la poliziotta Galit Arviv in un attacco a Gerusalemme, mentre Tariq Adnan è stato condannato per l’omicidio di Aharon Avdian nel 2001. Non mancano infine i nomi degli assassini di Ronen Carmi e Lior Touboul, rapiti e uccisi a Gerusalemme nel 1993.