Il Costa Rica propone Rebeca Grynspan come candidata alla guida dell’Onu

Marianna Perrone

Ottobre 9, 2025

Il governo del Costa Rica, guidato dal presidente Rodrigo Chaves, ha ufficialmente proposto Rebeca Grynspan come candidata per prendere il posto di António Guterres come segretario generale delle Nazioni Unite a partire dal 2027. Grynspan, attualmente segretaria generale della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), è un’economista di 69 anni con una carriera politica significativa alle spalle, avendo ricoperto il ruolo di vicepresidente del Costa Rica dal 1994 al 1998.

Candidatura in un contesto globale

La candidatura di Grynspan si inserisce in un contesto globale caratterizzato da sfide e contraddizioni, dove la sua figura è vista come un possibile elemento di equilibrio. La sua proposta arriva in un momento in cui diversi Paesi stanno esprimendo il desiderio di vedere una donna occupare una posizione di tale importanza, un traguardo che non è mai stato raggiunto nella storia dell’ONU. Guterres, attuale segretario generale, terminerà il suo mandato nel dicembre 2026, aprendo così la strada a una nuova leadership.

Importanza della rappresentanza latinoamericana

Durante una conferenza stampa tenutasi a San José, Grynspan ha messo in evidenza l’importanza di ripristinare una rappresentanza dell’America Latina nella massima carica dell’ONU, un’assenza che dura dal 1991, anno in cui si è concluso il mandato del peruviano Javier Pérez de Cuéllar. La diplomatica ha dichiarato: “Il prestigio del Costa Rica è la nostra prima carta di presentazione e con umiltà dico che anche la mia traiettoria lo è. Non parto da zero, parto da una posizione di forza”.

Unione e opportunità storica

Grynspan, con le sue radici politiche socialdemocratiche, si presenta come una figura in grado di unire e rappresentare le diverse istanze dei Paesi membri, in un momento in cui la cooperazione internazionale è più necessaria che mai. La sua candidatura rappresenta non solo un passo avanti per il Costa Rica, ma anche un’opportunità storica per le donne nel panorama politico globale.

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