Un gruppo di parlamentari provenienti da Brasile, Bolivia, Colombia, Perù, Ecuador, Venezuela e Canada ha lanciato un appello per una moratoria immediata sull’espansione delle attività di estrazione di petrolio, gas e minerali nelle aree intatte della foresta amazzonica. Questa iniziativa mette in evidenza i rischi ambientali e sociali connessi a tali pratiche, ritenute dannose per l’ecosistema e le comunità locali.
Dettagli dell’iniziativa
L’iniziativa è stata presentata durante un incontro tenutosi il 15 marzo 2025 presso la Camera dei Deputati in Brasile. Il documento, frutto di un’analisi approfondita, evidenzia la presenza dell’industria petrolifera e del gas nella regione amazzonica, nonché il potenziale delle energie rinnovabili come alternativa sostenibile.
Esempi positivi e coinvolgimento internazionale
La Colombia è citata come un esempio positivo, essendo l’unico Paese amazzonico ad aver adottato una politica di “non concessione di nuove licenze”, dimostrando un impegno concreto verso la salvaguardia dell’ambiente. La partecipazione dei parlamentari canadesi, sebbene geograficamente distante, è motivata dal ruolo significativo delle compagnie minerarie canadesi attive in Amazzonia, spesso coinvolte in controversie relative a conflitti con le comunità locali e a violazioni delle normative ambientali.
Impatto delle attività estrattive
Questa proposta giunge in un momento critico per il Brasile, dove la compagnia energetica statale Petrobras è in attesa di un’approvazione definitiva per iniziare le trivellazioni nel bacino alla foce del Rio delle Amazzoni, localizzato al largo dello stato di Amapá, nella regione del Margine Equatoriale. Questa area è considerata la nuova frontiera petrolifera del Paese, il che solleva preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale e sociale di tali attività estrattive.