Negli Stati Uniti, il governo federale è attualmente in uno stato di shutdown che dura da sette giorni. Questa situazione sta avendo un impatto significativo sul traffico aereo nazionale. Con oltre 60.000 lavoratori costretti a prestare servizio senza stipendio, inclusi 13.000 controllori di volo e 50.000 addetti alla sicurezza, molti aeroporti stanno affrontando ritardi, diminuzione dei voli e carenze nei turni di lavoro. Gli aeroporti di Houston, Dallas, Newark, Chicago O’Hare e Washington Reagan sono tra i più colpiti, suscitando preoccupazioni per la sicurezza aerea, accentuate da recenti incidenti e quasi collisioni che evidenziano un sistema sotto forte pressione.
Traffico aereo paralizzato: oltre 3.000 voli in ritardo
Secondo i dati forniti dalla Federal Aviation Administration (FAA), lunedì scorso più di 3.000 voli hanno subito ritardi, con situazioni particolarmente critiche negli aeroporti di Nashville, Atlanta, Chicago e New York. A Chicago O’Hare, l’agenzia ha dovuto limitare il numero di voli in arrivo, con ritardi medi che raggiungono i 41 minuti. A Newark, i voli sono stati costretti a rimanere a terra per almeno 30 minuti, mentre a Nashville il centro di controllo dell’avvicinamento è stato temporaneamente trasferito a Memphis a causa di gravi carenze di personale. La problematica non è isolata, poiché anche a Washington Reagan si sono registrati rallentamenti significativi, e in diverse torri di controllo è stata riscontrata una riduzione del personale operativo. In alcuni casi, la gestione del traffico aereo è stata delegata a centri di controllo esterni, comportando inevitabili ripercussioni sui tempi di gestione.
Shutdown e personale ridotto: conseguenze sulle torri di controllo
La causa principale del caos aereo negli Stati Uniti è il shutdown federale, che costringe migliaia di lavoratori a operare senza stipendio. Il segretario ai Trasporti, Sean Duffy, ha confermato un incremento delle assenze per malattia tra i controllori di volo e una drastica riduzione della presenza in alcune aree, con punte del 50% in meno rispetto alla normalità. “Se non ci sono controllori, rallentiamo il traffico per garantire la sicurezza dello spazio aereo”, ha dichiarato Duffy. Un caso emblematico si è verificato all’aeroporto di Hollywood Burbank, in California, dove la torre di controllo è rimasta priva di personale per oltre sei ore, con la gestione del traffico aereo affidata da remoto al centro di San Diego. Durante questo periodo, si sono registrati ritardi medi superiori a due ore e mezza, causando numerose cancellazioni e difficoltà per le compagnie aeree nel coordinare le operazioni.
Incidenti e quasi collisioni: la sicurezza aerea sotto esame
Negli ultimi mesi, diversi eventi hanno sollevato dubbi sulla sicurezza aerea negli Stati Uniti. A fine settembre, due aerei regionali della compagnia Delta si sono urtati durante il rullaggio all’aeroporto LaGuardia di New York, mentre un velivolo diretto a Miami ha colpito un altro aereo fermo sulla pista, danneggiando il parabrezza e costringendo entrambi i voli a tornare ai gate. In un altro episodio, un volo Delta e un jet militare si sono avvicinati pericolosamente nei pressi dell’aeroporto Reagan di Washington, portando la FAA ad avviare un’indagine per “quasi collisione”. Inoltre, un grave incidente aereo a Washington ha coinvolto un aereo di linea e un elicottero militare, causando oltre 70 morti. Questi eventi, uniti al sovraccarico delle strutture di controllo e alla riduzione delle operazioni, stanno alimentando un clima di crescente allerta tra passeggeri e operatori.
Segnali di allerta: torri vuote e voli gestiti da remoto
La questione della sicurezza è al centro della discussione attuale. La mancanza di un numero adeguato di controllori costringe la FAA a limitare il numero di voli in arrivo e partenza, senza però eliminare i rischi. “Senza una presenza completa nelle torri e nei centri radar, l’efficienza del sistema crolla”, affermano fonti interne. Le difficoltà non riguardano solo i grandi hub, ma anche aeroporti regionali già con risorse limitate, dove eventuali assenze possono paralizzare completamente le operazioni. Il timore è che, senza interventi rapidi da parte del Congresso per porre fine allo shutdown, il deterioramento della rete di controllo possa compromettere la regolarità e la sicurezza del traffico nei giorni a venire. Le agenzie federali stanno cercando di mantenere un’operatività minima, garantendo rotazioni, supporti remoti e rallentamenti programmati, ma i margini si stanno assottigliando.
Le preoccupazioni dei sindacati: un sistema fragile
I sindacati dei controllori del traffico aereo hanno lanciato un appello al governo affinché si giunga rapidamente a un accordo per sbloccare i fondi. “Stiamo chiedendo agli operatori di lavorare senza retribuzione, sotto stress, con turni prolungati e condizioni inaccettabili”, denuncia la National Air Traffic Controllers Association (NATCA). “Questo sistema è già fragile. Bastano un errore umano o un’assenza non coperta per scatenare conseguenze potenzialmente drammatiche”. Anche il sindacato dei dipendenti della sicurezza aeroportuale ha espresso preoccupazione per le crescenti tensioni nei terminal, con agenti esausti, file sempre più lunghe e viaggiatori frustrati che mettono a rischio il corretto svolgimento delle operazioni. I passeggeri si trovano quindi a dover affrontare un’incertezza crescente, tra ritardi inaspettati e un diffuso senso di vulnerabilità.