I cittadini palestinesi stanno lanciando un appello urgente per un cessate il fuoco tra Hamas e Israele, nella speranza di porre fine a un conflitto che si protrae da due anni, causando la morte di decine di migliaia di persone e costringendo il 90% della popolazione a lasciare le proprie case. A Wadi Gaza, in data 15 aprile 2025, migliaia di sfollati provenienti dal nord della Striscia di Gaza hanno creato rifugi di fortuna lungo la costa, utilizzando coperte e materiali di fortuna per proteggersi dalle intemperie.
La testimonianza di oman abu shikil
Oman Abu Shikil, una donna sfollata originaria di Jabaliya, ha condiviso la sua drammatica esperienza: “Basta così. Questo è un genocidio“. Attualmente, vive in una tenda con i suoi figli sulla spiaggia, esprimendo la sua frustrazione per la situazione insostenibile. La speranza di un cessate il fuoco, che in passato ha sempre deluso le aspettative, continua a nutrire le sue giornate. “Ogni volta abbiamo sperato in un cessate il fuoco, ma purtroppo è finito in un fallimento”, ha detto, mettendo in evidenza la disperazione e la vulnerabilità della sua condizione.
La fede di sara rihan
Sara Rihan, un’altra sfollata, ha sottolineato che, nonostante le difficoltà , la fede in Dio rimane una fonte di speranza. “La nostra speranza in Dio non verrà meno, indipendentemente dalle circostanze”, ha affermato, rappresentando così il sentimento di molti che, nonostante la devastazione, continuano a cercare una via d’uscita dalla crisi. La situazione a Wadi Gaza è un chiaro riflesso delle conseguenze disastrose del conflitto, con migliaia di persone che lottano per la sopravvivenza in condizioni precarie.