Al Museo del Fashion Institute of Technology di New York, fino al 4 gennaio 2026, è in corso una mostra che esplora il legame tra moda e psicanalisi, intitolata ‘Dress, dreams and Desire: Fashion and Psychoanalysis’. Questa esibizione offre una riflessione profonda su come l’abbigliamento che scegliamo di indossare possa rivelare aspetti del nostro inconscio, della nostra sessualità e delle nostre ansie. I visitatori possono ammirare centinaia di capi iconici creati da stilisti celebri come Alexander McQueen, Elsa Schiaparelli, Jean-Paul Gaultier e molti altri.
Il ruolo della moda nella nostra identitÃ
La curatrice Valerie Steele, direttrice del museo, sottolinea l’importanza della moda come specchio della nostra identità . Secondo Steele, “la moda non è superficiale, ma una ‘superficie profonda’ che comunica desideri e ansie a livello inconscio“. Questo concetto è reso ancora più interessante dal fatto che coincide con l’uscita, prevista per novembre 2025, di un libro che accompagna l’esibizione, sempre a cura di Steele.
Il legame tra Freud e la moda
La mostra inizia con un focus sullo stile personale di Sigmund Freud, risalente al 1900. Freud, noto per le sue teorie radicali sulla sessualità e sull’inconscio, viene presentato in relazione al suo interesse per la moda. Gli organizzatori della mostra evidenziano come, negli anni Venti e Trenta, la psicanalisi fosse associata a un periodo di libertà sessuale, in particolare per le donne e le minoranze sessuali. Tuttavia, Steele fa notare che, dagli anni ’50, la maggior parte degli psicanalisti negli Stati Uniti mostrava atteggiamenti omofobi e misogini. A partire dalla metà del XX secolo, alcune femministe e attiviste LGBTQ+ hanno iniziato a rivalutare Freud, cercando una psicanalisi più inclusiva.
Interpretazioni della moda e dei sogni
La mostra prosegue con interpretazioni della moda attraverso il prisma dei sogni e dei desideri, esplorando temi come la differenza sessuale e la morte. Viene anche affrontata la ‘teoria dello specchio’ di Jacques Lacan e il concetto di ‘Io pelle’ di Didier Anzieu, collegando tali idee a capi specifici, come la giacca a specchio di Elsa Schiaparelli. Si giunge infine a discutere del feticismo e dei movimenti verso un abbigliamento non binario e gender fluid, riflettendo un’apertura crescente della società contemporanea verso questioni di genere e sessualità .
Eventi e riflessioni sulla moda
In programma il 14 novembre 2025, un simposio vedrà la partecipazione di figure di spicco come Laverne Cox, nota attrice transgender e prima persona di questo genere a essere candidata agli Emmy, e Bella Freud, stilista e podcaster. Durante l’evento, Cox e Freud discuteranno dell’impatto della moda sulle identità contemporanee, offrendo spunti di riflessione su come la moda possa essere interpretata attraverso la lente della psicanalisi.
Un’opportunità unica di esplorazione
La mostra rappresenta un’opportunità unica per esplorare l’intersezione tra moda e psiche, invitando i visitatori a riflettere su come ciò che indossiamo possa rivelare molto di più di quanto si possa pensare.