L’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, insieme al genero del presidente, Jared Kushner, è giunto in Egitto per partecipare al secondo round di colloqui riguardanti la situazione a Gaza. La notizia è stata riportata dai media egiziani, sottolineando l’importanza di questi incontri in un contesto di crescente tensione.
Le richieste di Hamas durante i colloqui
Nel primo round di discussioni, tenutosi il 20 gennaio 2025 a Sharm El-Sheikh, Hamas ha avanzato richieste significative a Israele. Secondo quanto riportato da Sky News Arabia, l’organizzazione ha chiesto un immediato cessate il fuoco e il ritiro delle forze israeliane dai quartieri residenziali di Gaza prima di procedere a uno scambio di ostaggi. Fonti vicine ai mediatori hanno confermato che Hamas ha specificato la necessità di ritirare le truppe israeliane dalle aree chiave dell’enclave per avviare il processo di liberazione degli ostaggi. Inoltre, Hamas ha insistito per includere nella lista dei prigionieri da rilasciare sei detenuti condannati all’ergastolo nelle carceri israeliane, un elemento considerato cruciale nei negoziati.
Il clima del primo incontro è stato descritto come “positivo” da Al-Qahera News, un media legato all’intelligence egiziana. Le trattative proseguiranno il 21 gennaio, con la delegazione israeliana che ha fatto il suo ingresso a Sharm El-Sheikh il giorno precedente. Durante questi colloqui indiretti, si prevede che le due parti discuteranno i dettagli di una proposta presentata dal presidente degli Stati Uniti per uno scambio di prigionieri e un cessate il fuoco duraturo.
Le dichiarazioni di Donald Trump
Nella serata del 20 gennaio, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che Hamas ha accettato “alcune condizioni molto importanti” e ha espresso ottimismo riguardo a un accordo imminente. Trump ha smentito le voci di tensione con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, affermando che i rapporti tra i due sono stati “molto positivi”. Durante una conferenza stampa, Trump ha anche commentato Greta Thunberg, suggerendo che la giovane attivista dovrebbe consultare un medico per la sua gestione della rabbia.
I colloqui di pace, iniziati a Sharm El-Sheikh, sono mediati da rappresentanti egiziani e qatarioti, e la riservatezza è stata mantenuta per garantire la delicatezza delle trattative. Tuttavia, è chiaro che il presidente degli Stati Uniti desidera che le negoziazioni procedano rapidamente, senza ulteriori ritardi.
La situazione a Gaza e il coinvolgimento di Israele
Mentre la situazione a Gaza continua a essere critica, con bombardamenti in corso, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato di aver colpito diverse cellule di terroristi pronte ad attaccare le proprie truppe. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha inviato un team di mediatori, inclusi alti funzionari dei servizi segreti, per partecipare ai colloqui. Non è chiaro se il capo negoziatore di Hamas, Khalil al-Hayya, abbia raggiunto Sharm El-Sheikh, dove si svolgono le trattative.
I rappresentanti statunitensi, tra cui Witkoff e Kushner, sono attesi nei prossimi giorni per partecipare agli incontri. La supervisione dei colloqui è affidata al capo dell’intelligence egiziana, e si prevede che un incontro finale per definire un accordo si terrà entro la fine della settimana.
Le richieste di Hamas e la posizione di Israele
Un funzionario di Hamas ha rivelato che l’organizzazione è disposta a distaccarsi dal gruppo di Gaza, ma non ci sono conferme ufficiali su questa affermazione. Un portavoce statunitense ha sottolineato che la priorità rimane il rilascio degli ostaggi, ritenuto fondamentale per proseguire con altri aspetti del piano di pace. Durante i colloqui, Hamas ha manifestato l’intenzione di richiedere il rilascio di sette detenuti di alto profilo, noti come i “big seven”, tra cui Marwan Barghouti e Ahmed Saadat, entrambi condannati a pene severe.
Netanyahu ha informato il ministro della sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, che i leader del terrorismo, come Barghouti, non saranno inclusi in alcun accordo. Israele prevede di presentare una lista di 250 detenuti che sarebbe disposto a rilasciare, mantenendo segrete le informazioni sui negoziati in corso.
Secondo il piano di Trump, Israele dovrebbe anche considerare il rilascio di 1.700 detenuti di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre 2023. Le trattative continuano a essere delicate, con rappresentanti di Hamas che hanno espresso la necessità di garanzie per un cessate il fuoco e modifiche riguardanti il ritiro delle forze israeliane prima di affrontare questioni di disarmo ed esilio. Washington e Gerusalemme mostrano un cauto ottimismo, sperando di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi entro domenica.