Nel secondo anniversario del 7 ottobre, l’attenzione globale è rivolta a Sharm el Sheik, dove si stanno svolgendo negoziati cruciali per il futuro di Gaza e degli ostaggi. Ieri hanno preso avvio i colloqui indiretti tra Hamas e Israele, in un contesto riservato, a pochi passi dal deserto e dai lussuosi resort che si affacciano sul Mar Rosso. Secondo quanto riportato da Al Qahira News, un media legato all’intelligence egiziana, il primo round di discussioni si è concluso con un esito positivo.
Delegazioni presenti a sharm el sheik
A Sharm el Sheik sono presenti due delegazioni: quella di Hamas, guidata da Khalil al Hayya, e quella israeliana, capitanata da Ron Dermer. L’atmosfera è tesa ma carica di aspettative. È previsto che domani, o al massimo mercoledì, giungano anche Steve Witkoff, inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, e Jared Kushner, genero dell’ex presidente Trump. Donald Trump ha sottolineato l’importanza di non ritardare la prima fase dei colloqui, che dovrebbe concludersi entro la settimana.
Piano di pace e tensioni internazionali
Il presidente americano ha anche cercato di minimizzare le recenti tensioni con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il quale ha contattato il presidente russo Vladimir Putin per discutere un piano di pace. Questo piano, articolato in 20 punti, affronta questioni delicate che la diplomazia sta cercando di risolvere. Tra i temi principali ci sono il disarmo di Hamas, il ritiro delle truppe israeliane da Gaza e la selezione dei prigionieri palestinesi da liberare in caso di accordo di tregua.
Attesa della comunità internazionale
La comunità internazionale attende con interesse gli sviluppi di questi colloqui, che potrebbero segnare un passo significativo verso la stabilità nella regione.