Trump avverte Hamas e propone cambiamenti al piano per Gaza, Netanyahu disponibile a sospendere i raid

Marianna Perrone

Ottobre 6, 2025

Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il suo giorno 731. In vista dell’apertura dei negoziati di pace programmati a Sharm el Sheik, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un avvertimento deciso ad Hamas, affermando che l’organizzazione sarà annientata se non deciderà di cedere il potere e il controllo su Gaza. Nonostante questo, Trump ha espresso una certa apertura a modifiche del piano di pace da lui firmato, manifestando ottimismo riguardo all’esito dei colloqui. Le pressioni sul primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sono aumentate, con Axios che riporta di una conversazione tesa tra i due leader. Trump avrebbe detto a Netanyahu: “Non capisco perché sei sempre così fottutamente negativo”. Nel frattempo, Hamas ha annunciato l’inizio delle operazioni per il recupero dei corpi degli ostaggi, mentre Netanyahu ha ribadito che il piano di pace non proseguirà senza la liberazione di tutti gli ostaggi.

Israele e la flotilla: operazioni di abbordaggio verso Gaza

Negli ultimi giorni, le forze israeliane hanno intensificato le operazioni di abbordaggio su decine di imbarcazioni dirette verso Gaza. Questo intervento si inserisce in un contesto di crescente tensione e preoccupazione per la sicurezza nella regione. Le autorità israeliane hanno giustificato tali azioni come necessarie per prevenire il contrabbando di armi e materiali che potrebbero essere utilizzati contro gli interessi israeliani. Le operazioni sono state condotte con l’obiettivo di garantire il controllo delle acque intorno a Gaza, un’area strategica e altamente contestata.

Le imbarcazioni, molte delle quali partite da vari porti del Mediteraneo, hanno cercato di raggiungere le coste di Gaza con l’intento di portare aiuti umanitari e materiali di prima necessità. Tuttavia, le autorità israeliane vedono queste spedizioni come potenziali minacce e hanno adottato misure di sicurezza rigorose. I comandanti della marina israeliana hanno dichiarato che ogni tentativo di violare il blocco marittimo sarà affrontato con fermezza, sottolineando che la sicurezza del paese è una priorità assoluta.

In risposta a queste operazioni, diversi gruppi internazionali e organizzazioni per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per la situazione dei diritti umani a Gaza, sottolineando che il blocco marittimo ha gravi conseguenze per la popolazione civile. Le critiche si sono intensificate, con richieste di una maggiore trasparenza e di un approccio più umanitario da parte di Israele. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, temendo che l’escalation delle tensioni possa portare a un ulteriore deterioramento della situazione nella regione.

Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere l’andamento dei negoziati di pace e le reazioni delle parti coinvolte. La comunità globale attende con ansia segnali di distensione e progressi verso una soluzione duratura, mentre le operazioni militari continuano a sollevare interrogativi sulla stabilità e sulla sicurezza nella zona.

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