Il 6 ottobre 2025, il Vaticano ha ufficialmente pubblicato il Motu Proprio dal titolo “Coniuncta Cura”, un documento che segna un cambiamento significativo nella gestione degli investimenti finanziari della Curia Romana. Questo atto, firmato da Papa Leone, mira a ridefinire le norme riguardanti il ruolo dell’Istituto per le Opere di Religione (IOR) e la sua esclusività nelle operazioni finanziarie.
Modifiche alle norme di investimento
Con la nuova lettera apostolica, il Prefetto della Segreteria per l’Economia, il Cardinale Prevost, ha ristrutturato le regole che governano gli investimenti della Santa Sede. La “Coniuncta Cura” stabilisce che l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica potrà avvalersi della struttura organizzativa interna dell’Istituto per le Opere di Religione, ma non sarà più obbligata a farlo. Questa decisione apre la porta all’utilizzo di intermediari finanziari esterni, qualora gli organi competenti, come previsto dagli statuti del Comitato per gli Investimenti, ritengano che tali scelte possano rivelarsi più efficienti o vantaggiose.
La lettera apostolica sottolinea l’importanza di una gestione finanziaria responsabile e condivisa, evidenziando la necessità di una maggiore trasparenza e di una diversificazione degli investimenti. Questo approccio mira a garantire che i fondi della Santa Sede siano utilizzati in modo oculato, riducendo il rischio e aumentando le opportunità di rendimento.
Implicazioni per la Curia Romana
Le modifiche introdotte dal Motu Proprio hanno implicazioni significative per la Curia Romana e per il suo operato finanziario. L’apertura verso l’utilizzo di intermediari esterni potrebbe portare a una revisione delle strategie di investimento e a un ampliamento delle opportunità di crescita. La Santa Sede, infatti, si troverà a dover affrontare un ambiente finanziario in continua evoluzione, dove la flessibilità e l’adattamento saranno fondamentali per il successo a lungo termine.
Inoltre, la nuova normativa potrebbe favorire una maggiore collaborazione con enti e istituzioni finanziarie internazionali, contribuendo a migliorare l’immagine della Santa Sede in ambito economico. La trasparenza e la responsabilità condivisa sono elementi chiave per instaurare fiducia tra i donatori e i fedeli, elementi che potrebbero rivelarsi cruciali per il supporto alle attività della Chiesa.
Il Motu Proprio “Coniuncta Cura” rappresenta, quindi, un passo importante verso un approccio più moderno e responsabile nella gestione delle finanze della Santa Sede, con l’obiettivo di garantire una maggiore sostenibilità e un utilizzo più efficiente delle risorse disponibili.