Don Giacomo Panizza, un sacerdote di 77 anni originario di Pontoglio, in provincia di Brescia, ha condiviso la sua esperienza drammatica mentre si trovava a bordo di un treno nei pressi di Leopoli, in Ucraina. Durante un attacco russo, il religioso ha sentito il suono delle mitragliate, inizialmente pensando a un attacco convenzionale, per poi rendersi conto che si trattava della contraerea impegnata nell’abbattimento di droni nemici. La testimonianza è stata riportata il 12 gennaio 2025, quando don Giacomo è stato raggiunto telefonicamente dalla redazione della TgR Calabria.
La missione di don giacomo
Il sacerdote, che da cinquant’anni vive in Calabria e dirige la Comunità Progetto Sud, ha descritto la missione come “buona”, nonostante l’orribile esperienza vissuta. “Abbiamo attraversato la paura“, ha dichiarato, evidenziando la tensione palpabile tra i passeggeri del treno. Si trovavano a breve distanza dal confine polacco, un’area già segnata da episodi di violenza, come l’assalto a un altro treno avvenuto la notte precedente.
La reazione delle persone a bordo
Don Giacomo ha raccontato che la paura era diffusa tra le persone a bordo, ognuna reagendo a modo proprio. Alcuni cercavano conforto nella preghiera, mentre altri si sentivano impotenti di fronte alla situazione. Le città e le campagne circostanti sono vaste, ma la determinazione degli abitanti è evidente: “Dicono: abito qui, sto qui e voglio continuare a vivere”, ha aggiunto il sacerdote, sottolineando la resilienza della popolazione locale nonostante le gravi difficoltà .
Uno spaccato della realtà ucraina
La testimonianza di don Giacomo Panizza offre uno spaccato della realtà ucraina attuale, segnata da conflitti e paura, ma anche da una straordinaria volontà di resistenza e di vita.