I linguaggi coreografici contemporanei si esibiscono al Mattatoio

Marianna Perrone

Ottobre 5, 2025

Dal 15 al 19 ottobre 2025, Roma ospiterà Dancing Days, un evento che si propone di mettere in luce le proposte più innovative della danza contemporanea. Questa rassegna, organizzata da Ultra Ref, si svolgerà all’interno del Mattatoio, trasformato in un punto di incontro per diverse forme artistiche, in concomitanza con il festival Romaeuropa.

Inaugurazione dell’evento

La manifestazione sarà inaugurata da Armin Hokmi, che presenterà “Shiraz”, uno spettacolo ispirato al celebre Shiraz Arts Festival degli anni ’60 e ’70, periodo in cui l’Iran divenne un centro di sperimentazione artistica a livello internazionale. Insieme a lui, Janet Novás e Mercedes Peón porteranno in scena “Mercedes máis eu”, una performance che unisce danza, musica e oggetti per narrare storie sia collettive che personali.

Prime nazionali e performance

Un’altra delle prime nazionali sarà “Sirens”, creata dalla coreografa greca Ermira Goro, una pièce caratterizzata da un’atmosfera sensuale e misteriosa, accompagnata dalle musiche di Jeph Vanger. Francesca Santamaria, invece, esplorerà il corpo in “Good vibes only (the great effort)”, riflettendo sui flussi di informazioni e sulle aspettative sociali che lo attraversano.

Opere e riflessioni artistiche

Aristide Rontini presenterà “Lampyris Noctiluca”, un’opera che si sofferma sull’eredità di Pier Paolo Pasolini, utilizzando il corpo come simbolo di memoria e trasformazione. Vittorio Pagani, con “Superstella”, integrerà danza, video e testi per interrogarsi sulle implicazioni etiche e filosofiche della creazione artistica contemporanea.

Progetti finalisti e chiusura della rassegna

La rassegna si concluderà con “Fuck me blind” di Matteo Sedda, ispirato al film autobiografico Blue di Derek Jarman. Durante l’evento verranno presentati anche i progetti finalisti di DNAppunti Coreografici, tra cui “Cosmogonia” Futura di Jessica De Masi, “Everybody has a fate” di Riccardo De Simone, “Horizon” di Nunzia Picciallo e “One, two, through” di Barbara Carulli e Sara Capanna.

Focus sui linguaggi coreografici

Curata da Francesca Manica, la rassegna si concentra sui nuovi linguaggi coreografici italiani ed europei, con l’obiettivo di promuovere le giovani generazioni di artisti. Questa iniziativa è supportata dalla rete europea Aerowaves e dal progetto DNAppunti Coreografici, dedicato ai coreografi sotto i 35 anni.

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