Greta Thunberg detenuta in Israele: condizioni di vita critiche e disagiate

Marianna Perrone

Ottobre 4, 2025

Sabato 4 ottobre 2025, l’attivista svedese Greta Thunberg ha rilasciato dichiarazioni preoccupanti riguardo alle condizioni della sua detenzione in Israele. Secondo la corrispondenza tra il ministero degli Esteri svedese e i collaboratori di Thunberg, emersa in un articolo del Guardian, l’attivista ha descritto una situazione di grave disagio all’interno del carcere.

Le condizioni di detenzione di Greta thunberg

Greta, arrestata durante il suo viaggio a bordo della Global Sumud Flotilla, ha comunicato alle autorità svedesi che sta vivendo in una cella caratterizzata da gravi problemi igienici, inclusa la presenza di cimici da letto. Durante una visita di un funzionario dell’ambasciata, Thunberg ha espresso preoccupazione per la sua salute, evidenziando una grave disidratazione e la scarsità di cibo e acqua. La lettera inviata dal ministero dell’Estero svedese ha rivelato che l’attivista ha anche sviluppato eruzioni cutanee, che sospetta siano causate dalle condizioni insalubri della sua cella.

Il ministero ha confermato che l’ambasciata ha avuto accesso a Greta, la quale ha descritto la sua esperienza come estremamente dura, con lunghe ore passate su superfici dure e senza adeguati trattamenti. La situazione di Thunberg ha sollevato preoccupazioni tra i suoi sostenitori e attivisti per i diritti umani, che chiedono un intervento immediato per garantire il suo benessere.

Detenzione degli attivisti della flotilla

La maggior parte dei membri della Global Sumud Flotilla, che includeva diversi attivisti per i diritti umani, è attualmente detenuta nella prigione di Ketziot, situata nel deserto del Negev. Le condizioni di detenzione in questa struttura sono state oggetto di critiche da parte di organizzazioni internazionali e gruppi per i diritti umani. Nonostante le richieste di commento da parte del Guardian, il Servizio Penitenziario Israeliano, le Forze di Difesa Israeliane e il ministero degli Esteri israeliano non hanno fornito alcuna risposta.

Il caso di Greta Thunberg ha attirato l’attenzione globale, evidenziando le difficoltà affrontate da coloro che si oppongono alle politiche israeliane nei territori occupati. Le sue dichiarazioni rappresentano un grido d’allerta su come i diritti degli attivisti possano essere compromessi in situazioni di conflitto.

Con la crescente pressione internazionale, ci si aspetta che la comunità globale continui a monitorare la situazione di Greta e degli altri attivisti, chiedendo una maggiore trasparenza e il rispetto dei diritti umani fondamentali.

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