Piano di Trump per Gaza: Hamas richiede un’estensione dei termini proposti

Egidio Luigi

Ottobre 3, 2025

Dalla Casa Bianca arriva una notizia di grande rilevanza: il presidente degli Stati Uniti, DONALD TRUMP, sta valutando la possibilità di concedere ulteriore tempo a Hamas, il gruppo islamista al potere nella Striscia di Gaza. Secondo fonti interne, il presidente è in attesa di sviluppi significativi, ma è determinato a stabilire una nuova linea rossa che non potrà essere oltrepassata. La scadenza dell’ultimatum imposto a Hamas si avvicina, e la tensione cresce.

Nel corso delle ultime ore, i media arabi hanno riportato diverse dichiarazioni da parte di esponenti di Hamas. Alcuni membri del gruppo sostengono che si stia avvicinando un accordo, mentre altri affermano che un’intesa sarebbe impossibile da raggiungere. Queste affermazioni contrastanti evidenziano le divisioni interne al movimento islamista, che si trova in una situazione di incertezza e pressione.

Le reazioni dalla Casa Bianca

Le dichiarazioni provenienti dalla Casa Bianca indicano che il presidente TRUMP è in uno stato di attesa attiva. Fonti vicine al presidente rivelano che, sebbene ci sia la disponibilità a concedere più giorni, la pazienza dell’amministrazione sta per esaurirsi. La strategia di TRUMP sembra essere quella di utilizzare la pressione diplomatica per costringere Hamas a un accordo che possa portare a una de-escalation del conflitto. Tuttavia, la linea rossa che il presidente intende tracciare potrebbe rappresentare un punto di non ritorno per le trattative.

L’amministrazione statunitense sta monitorando da vicino la situazione, consapevole che ogni mossa potrebbe influenzare non solo la stabilità della regione, ma anche le relazioni diplomatiche con gli alleati. Le prossime ore saranno decisive per capire se Hamas cederà alle pressioni o se la situazione degenererà ulteriormente.

Le divisioni interne a Hamas

Le dichiarazioni contrastanti rilasciate da membri di Hamas mettono in luce le tensioni interne al gruppo. Alcuni leader sembrano ottimisti riguardo a un potenziale accordo, mentre altri esprimono scetticismo, temendo che le richieste americane siano irrealistiche. Questa spaccatura riflette non solo le diverse correnti di pensiero all’interno del movimento, ma anche le difficoltà nel raggiungere un consenso.

La situazione è ulteriormente complicata dalla pressione esercitata dalla comunità internazionale e dalle aspettative di una soluzione pacifica. Hamas si trova a dover bilanciare le proprie esigenze interne con le richieste esterne, creando un quadro di incertezza che potrebbe influenzare le decisioni future.

Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere come si evolverà questa situazione. La comunità internazionale, e in particolare gli Stati Uniti, continueranno a monitorare gli sviluppi, pronti a intervenire se necessario. La questione di un accordo duraturo rimane aperta, con molteplici fattori in gioco che potrebbero determinare il destino della regione.

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