Il vicesindaco di Parigi, Nicolas Bonnet Oulaldj, responsabile per il commercio, ha espresso preoccupazione riguardo alla partnership tra la Société des grands magasins (Sgm) e il gruppo asiatico Shein. La richiesta è stata formulata in una lettera inviata il 15 ottobre 2025, nella quale Oulaldj ha invitato la Sgm a rivalutare l’apertura di punti vendita fissi di Shein all’interno del noto grande magazzino Bhv Marais, prevista per novembre. Il vicesindaco ha sottolineato che l’inserimento di una multinazionale che opera in settori controversi come lo sfruttamento sociale e l’inquinamento tessile in uno dei luoghi simbolo del commercio parigino non sarebbe appropriato.
Risposta di Frédéric Merlin
Frédéric Merlin, rappresentante della Sgm, ha risposto alle preoccupazioni di Oulaldj affermando che ha tentato di contattare l’assessore al commercio senza successo. Merlin ha anche dichiarato che la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, sarebbe stata una sostenitrice del progetto, ma questa affermazione è stata prontamente smentita dalla stessa Hidalgo. La sindaca ha denunciato l’arrivo di Shein nel Bhv Marais, definendolo un simbolo della fast fashion, un settore spesso criticato per le sue pratiche poco sostenibili.
Posizione di Shein in Francia
La portavoce di Shein in Francia ha risposto alle accuse, affermando che non è giusto attribuire a Shein tutti i problemi del settore della moda francese. Oltre al negozio previsto nel Bhv Marais, la multinazionale ha in programma di aprire altri cinque punti vendita di abbigliamento e accessori a prezzi competitivi nelle Galeries Lafayette di Digione, Reims, Grenoble, Angers e Limoges. Hidalgo ha ribadito che questa scelta è in contrasto con le ambizioni ecologiche e sociali di Parigi, che promuove un commercio responsabile e sostenibile.
Dibattito sulla sostenibilitÃ
Il dibattito sull’inserimento di Shein nei grandi magazzini parigini continua a suscitare tensioni tra le autorità locali e le aziende, evidenziando le sfide legate alla sostenibilità e alla responsabilità sociale nel settore della moda. La questione si inserisce in un contesto più ampio, dove le città cercano di bilanciare le opportunità commerciali con le esigenze di un futuro sostenibile.