Genitori in difficoltà: l’importanza dell’ascolto attivo con i figli

Egidio Luigi

Ottobre 3, 2025

I genitori italiani si trovano sempre più in difficoltà nella gestione dei loro figli, spesso incapaci di stabilire limiti chiari e coerenti. Questo è il risultato di un’analisi condotta su un ampio campione di genitori, che include oltre 141.000 follower su Instagram, picchi di audience in televisione e colloqui scolastici. Francesca Valla, la tata più amata della televisione e dei social, ha elaborato il metodo “fare luce” per affrontare queste problematiche. L’insegnante e consulente familiare, autrice del libro “Ogni figlio è un figlio unico. Vuoi che diventi se stesso? Impara a dire no!” (disponibile in libreria dal 10 ottobre 2025, edito da Cairo), ha condiviso con l’ANSA le sue osservazioni sul tema.

Il metodo “fare luce”

Francesca Valla spiega che il metodo “fare luce” si propone di aiutare i genitori a riflettere su se stessi per comprendere meglio i propri figli. “Nessun genitore è uguale all’altro”, afferma Valla, sottolineando l’importanza di adattarsi al cambiamento e di mantenere un dialogo attivo con i propri bambini e ragazzi. La rigidità nella genitorialità non è più sostenibile, poiché sia i genitori che i figli evolvono nel tempo.

Valla osserva che, a causa di impegni lavorativi e domestici, i genitori spesso non riescono a dedicare tempo sufficiente ai propri figli. Questo porta a riempire i momenti di inattività con una miriade di attività, trascurando l’importanza di un ascolto attivo. “Il tempo trascorso insieme deve essere un’opportunità per rallentare e connettersi”, afferma l’esperta, evidenziando che il contatto visivo e l’ascolto genuino sono essenziali per una comunicazione efficace. L’assenza di giudizio è fondamentale per instaurare un dialogo profondo e significativo.

Il valore del non giudizio

Un altro aspetto cruciale del metodo riguarda l’importanza di non giudicare i figli durante le conversazioni. Valla sottolinea che i bambini sono molto sensibili e percepiscono immediatamente se i genitori li stanno giudicando, anche solo attraverso uno sguardo. Questa dinamica può compromettere il legame tra genitori e figli, spingendoli a cercare conforto e confronto fuori dalla famiglia. “È essenziale approcciare i sentimenti e le emozioni senza pregiudizi”, afferma l’autrice, evidenziando che anche la rabbia deve essere affrontata con empatia piuttosto che con reprimende.

Ad esempio, riconoscere i sentimenti di un bambino dicendo “capisco che sei arrabbiato” può rappresentare un buon punto di partenza per un ascolto attivo e costruttivo.

Riflessioni sui “no” genitoriali

Infine, Valla invita i genitori a riflettere sul modo in cui esprimono i loro “no“. Spesso, queste risposte risultano frustranti e prive di ascolto, creando confusione nei figli. I genitori possono oscillare tra un approccio autoritario e uno troppo permissivo, disorientando i bambini e gli adolescenti. “I “no” devono essere motivati e frutto di una riflessione condivisa”, conclude Francesca Valla, sottolineando l’importanza di un dialogo aperto e sincero nella crescita dei figli.

La proposta di Valla si rivela un utile strumento per affrontare le sfide quotidiane della genitorialità, incoraggiando un approccio più consapevole e attento alle esigenze dei bambini e dei ragazzi in un contesto in continua evoluzione.

×