Elisa Montessori: la sua esperienza di ‘intrusa’ al Museo delle Civiltà

Marianna Perrone

Ottobre 3, 2025

Elisa Montessori, artista classe 1931, si descrive come un’intrusa all’inaugurazione della sua nuova mostra, avvenuta oggi, 15 gennaio 2025, presso il Museo delle Civiltà. Durante un’intervista con l’ANSA, ha condiviso le sue riflessioni sul significato di esporre le proprie opere in un museo, sottolineando come questo spazio sia carico di storia e vita. “Entrare in un museo è il contrario dell’entrare in una galleria”, ha affermato, richiamando l’idea di Hannah Arendt sul mondo delle cose. Montessori ha espresso la sua visione di essere un’ospite temporanea, che osserva e contribuisce senza necessariamente voler essere al centro dell’attenzione.

Le opere di montessori e il loro contesto

Le opere di Montessori sono collocate in un’area di transito, attorno allo scalone del Palazzo delle Scienze, un contesto che favorisce un dialogo unico tra le sue creazioni e le molteplici anime del museo, in particolare quella orientale. Fin dagli anni ’50, l’artista ha esplorato una varietà di forme e stili, abbracciando un linguaggio minimale che riflette l’influenza delle culture occidentali e le sfumature più discrete e segrete dell’Oriente.

La mostra e le sue ispirazioni

La mostra, curata da Alessandra Mammì, Andrea Viliani e con la selezione di manufatti cinesi a cura di Pierfrancesco Fedi e Loretta Paderni, trae ispirazione da “Il sogno della camera rossa”, un romanzo erotico del 1792 scritto da Cao Xueqin. Questo libro, donato a Montessori dall’ex marito Mario Tchou, ha ispirato l’artista a reinterpretarlo in un quadernetto dallo stesso titolo, esposto nella teca accanto all’originale. Montessori descrive quest’opera come “delicatissima da sfogliare”, creando un contrasto tra il mistero e la sensualità del romanzo.

Una varietà di opere in mostra

La mostra presenta una varietà di mosaici, dipinti, disegni e opere in tecniche miste, evidenziando la precisione astratta del segno di Montessori. Inoltre, i visitatori possono scoprire diverse poesie che l’artista ha amato, molte delle quali scritte da Marianne Moore. Questa esposizione è stata organizzata in concomitanza con l’acquisizione da parte del museo del dipinto “Il paesaggio della Manciuria”, realizzato nel 1982 e presentato da Montessori alla 40esima Biennale di Venezia.

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