Questa mattina, il 14 marzo 2025, gli studenti della sigla Osa del Liceo Pablo Picasso di Pomezia hanno avviato un’occupazione dell’istituto scolastico. La decisione è stata presa per denunciare le condizioni strutturali precarie dell’edificio, che da tempo versa in uno stato di degrado e insicurezza, mettendo a rischio la salute degli studenti e il loro diritto all’istruzione. Gli studenti, dopo anni di proteste e richieste di intervento, affermano che le promesse fatte dalle istituzioni comunali, provinciali e scolastiche sono rimaste inascoltate e senza seguito.
“Non è accettabile che i fondi vengano destinati ad armamenti piuttosto che alla nostra istruzione“, dichiarano i rappresentanti degli studenti, sottolineando come il Ministro Valditara si concentri su questioni marginali come l’uso dei telefoni in classe, mentre il vero problema è la situazione dell’istituto. L’occupazione, spiegano, si inserisce nel contesto dello sciopero generale studentesco del 22 settembre e si collega a una serie di mobilitazioni che stanno interessando le scuole in tutta Italia, in particolare in solidarietà con Gaza e a sostegno della Sumud Flotilla.
Motivazioni dell’occupazione
Gli studenti del Liceo Pablo Picasso hanno espresso chiaramente le loro motivazioni. La loro azione non è solo una protesta contro le condizioni della loro scuola, ma si inserisce in un movimento più ampio che chiede un cambiamento radicale nel sistema educativo italiano. “Non vogliamo più essere considerati solo numeri in un sistema che non ci ascolta”, affermano. La loro occupazione rappresenta un appello alle istituzioni affinché si assumano le proprie responsabilità e investano nell’istruzione, garantendo un ambiente sicuro e adeguato per l’apprendimento.
Inoltre, gli studenti evidenziano l’importanza della loro mobilitazione come gesto di solidarietà internazionale. “Sosteniamo la Sumud Flotilla, un’iniziativa che lotta per la libertà e i diritti umani contro le violazioni perpetrate dallo stato di Israele“, dichiarano. Questo aspetto della loro protesta sottolinea il desiderio di formare cittadini consapevoli, capaci di riconoscere e combattere le ingiustizie a livello globale.
Reazioni e prossimi passi
L’occupazione del Liceo Pablo Picasso ha suscitato reazioni diverse. Mentre alcuni genitori e membri della comunità scolastica hanno espresso supporto per le richieste degli studenti, altri temono che l’occupazione possa avere conseguenze negative sul regolare svolgimento delle attività scolastiche. Le istituzioni locali, al momento, non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo alla situazione.
Gli studenti hanno chiarito che l’occupazione non è un atto di vandalismo, ma un tentativo legittimo di attirare l’attenzione su una questione che li riguarda da vicino. “Siamo pronti a dialogare, ma vogliamo vedere azioni concrete“, affermano. I rappresentanti della sigla Osa annunciano che continueranno a mobilitarsi finché non verranno accolte le loro richieste di miglioramento delle condizioni scolastiche e di maggiore attenzione da parte delle istituzioni.
La situazione al Liceo Pablo Picasso di Pomezia rappresenta un esempio delle tensioni esistenti nel sistema educativo italiano, dove le richieste degli studenti per un’istruzione di qualità e sicura si scontrano con le priorità politiche e finanziarie delle istituzioni. La lotta degli studenti continua, con la speranza di un cambiamento significativo.