Piantedosi: nessun timore per le manifestazioni in programma

Marianna Perrone

Ottobre 1, 2025

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso la sua opinione riguardo alle manifestazioni che si stanno svolgendo in Italia, sottolineando l’importanza della libertà di espressione in un Paese democratico. Durante la presentazione della Relazione Annuale 2025 della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, tenutasi il 15 gennaio 2025 presso la Scuola di Perfezionamento per le forze di polizia a Roma, Piantedosi ha dichiarato di non avere “timore” per le manifestazioni, ma ha evidenziato una certa “preoccupazione nel senso professionale del termine”.

Manifestazioni e democrazia

Il ministro ha sottolineato che le piazze si riempiono di persone che esercitano il loro diritto di manifestare, un aspetto fondamentale della democrazia. Ha affermato che la manifestazione pacifica è sempre un segnale positivo, purché non si ricorra alla violenza. “Quando si parla di violenza, di metterla al bando, si parla di tutto. Ovviamente quella conclamata, l’uso della forza, come si è visto, spaccare le vetrine”, ha detto Piantedosi, facendo riferimento agli episodi di vandalismo che si sono verificati durante alcune proteste.

Rischi e preoccupazioni

Il ministro ha messo in guardia contro il rischio di trasformare una causa, che può avere una sua nobiltà, in un pretesto per compiere azioni che danneggiano l’interesse collettivo. Ha anche risposto alle preoccupazioni riguardo alla possibilità che i manifestanti possano “bloccare tutto”, come già annunciato in alcune occasioni. “Vedremo. Io confido non blocchino tutto”, ha concluso il suo intervento, evidenziando la sua speranza che le manifestazioni possano avvenire in modo ordinato e rispettoso della legge.

Libertà di manifestazione e ordine pubblico

La dichiarazione di Piantedosi arriva in un momento in cui il dibattito sulla libertà di manifestazione e sull’uso della forza da parte delle forze dell’ordine è particolarmente acceso in Italia. La sua posizione riflette un tentativo di bilanciare il diritto di protesta con la necessità di mantenere l’ordine pubblico e garantire la sicurezza dei cittadini.

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