Il governo federale degli Stati Uniti ha ufficialmente avviato un shutdown, una situazione di blocco amministrativo, a partire dalla mezzanotte locale del 1° ottobre 2025 (le 6 del mattino in Italia). Questo evento, previsto da molti, è stato anticipato da Donald Trump e ha già iniziato a influenzare i servizi pubblici. La decisione del Senato americano di respingere sia una proposta dei Democratici che un disegno di legge temporaneo presentato dal Partito Repubblicano, approvato dalla Camera, ha portato a questa crisi. Il disegno di legge avrebbe garantito i fondi necessari per le attività governative fino al 21 novembre.
Le conseguenze dell’interruzione amministrativa
Il presidente Trump ha avvertito che l’interruzione delle attività amministrative, dovuta alla mancata estensione dei finanziamenti all’esecutivo, potrebbe causare nuovi licenziamenti di massa tra i dipendenti federali. I sindacati non sono rimasti a guardare e hanno già avviato azioni legali contro il presidente, accusando l’Office of Management and Budget di aver interpretato in modo errato la legge che regola le chiusure, suggerendo alle agenzie di “cogliere questa opportunità” per esaminare i potenziali licenziamenti.
La risposta del Dipartimento della Difesa
Il Pentagono, recentemente rinominato Dipartimento della Guerra, ha dichiarato di essere pronto a rispondere a questa crisi. Il capo del Dipartimento della Difesa, Pete Hegseth, ha promesso di affrontare i “decenni di degrado” che hanno afflitto le Forze armate americane, attribuendo la colpa a “politici stolti e sconsiderati”.
Tensioni politiche e impatti sulla vita quotidiana
La situazione attuale mette in evidenza le tensioni politiche all’interno del governo statunitense e le conseguenze dirette che il blocco amministrativo avrà sulla vita quotidiana dei cittadini. Con la sospensione e il rallentamento di numerosi servizi, il paese si trova di fronte a una crisi che potrebbe avere ripercussioni a lungo termine.