La Marina israeliana si sta preparando a esercitare il controllo in alto mare sulle oltre 50 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, attualmente nel raggio di intercettazione dell’esercito. Alle 2:30 del 5 aprile 2025, la flottiglia ha annunciato il proprio ingresso in una zona ad alto rischio, con l’intento di forzare il blocco navale imposto da Israele. Subito dopo, sono aumentate le attività di droni intorno alle imbarcazioni. I membri della flottiglia hanno dichiarato: “Ci prepariamo a venire intercettati, abbiamo effettuato i preparativi d’emergenza”. Dopo aver abbassato il livello di allerta, alcune unità della flottiglia sono state avvicinate da navi non identificate, che si sono poi allontanate. La navigazione verso la Striscia di Gaza continua. L’eurodeputata di Avs, Benedetta Scuderi, presente a bordo di una delle navi, ha riferito che l’esercito israeliano si stava avvicinando intorno alle 5:30.
Le modalità di intervento di Israele contro la flottiglia
La Marina e le forze speciali israeliane sono pronte a intercettare le navi umanitarie, ordinando loro di tornare indietro e sequestrandole in caso di rifiuto. Alle 4:00 del mattino, le unità israeliane si sono avvicinate alla flottiglia, disabilitando le telecamere di sorveglianza a bordo di diverse imbarcazioni. In seguito, gli attivisti saranno arrestati e trasferiti prima al porto di Ashdod e poi nella prigione di Ketziot. Coloro che accetteranno di essere espulsi verranno rimpatriati, mentre chi opporrà resistenza sarà portato davanti a un “tribunale speciale all’interno del carcere”. Anche l’unità speciale Shayetet 13 parteciperà all’operazione di cattura delle navi.
Israele: “La flottiglia non entrerà nelle acque della Striscia”
Israele ha dichiarato che non consentirà l’ingresso della flottiglia nelle acque della Striscia di Gaza. In precedenza, la fregata Alpino della Marina militare italiana aveva comunicato ufficialmente a tutte le imbarcazioni della flottiglia la propria disponibilità ad accogliere a bordo chiunque desiderasse lasciare la missione. Secondo fonti ufficiali, alcuni cittadini italiani a bordo della flottiglia avrebbero già accettato di rientrare, abbandonando volontariamente la missione nelle ultime ore.
L’avviso della fregata Alpino: “Non oltrepasseremo il limite consentito”
Dopo le 3:00 del mattino, la fregata Alpino ha diramato un secondo e ultimo avviso ufficiale a tutte le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, avvertendo che non oltrepasserà le 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza. La nave ha sottolineato che non intende entrare in acque soggette a restrizioni da parte di altri Stati.
Flottiglia: “L’Italia ci vuole sabotare”
La Global Sumud Flotilla ha accusato il ministro della Difesa italiano di aver informato gli attivisti della possibilità di abbandonare le imbarcazioni e rientrare prima di raggiungere la zona critica. Hanno affermato: “Questa non è protezione. È sabotaggio. È un tentativo di demoralizzare e dividere una missione pacifica e umanitaria”.
“Stanotte è a rischio il diritto internazionale”
Il presidente del Consiglio ha descritto la Global Sumud Flotilla come una minaccia per il “piano di pace” americano. La delegazione italiana del Global Movement to Gaza ha dichiarato che “la vera minaccia è l’assedio, non la flottiglia” e che “stanotte non è a rischio solo l’equipaggio della flottiglia, ma il diritto internazionale stesso”.
Meloni: “La flottiglia si fermi o metterà a rischio la pace”
Giorgia Meloni ha espresso preoccupazione riguardo alla flottiglia, affermando che il piano di pace proposto da Donald Trump rappresenta una speranza per la stabilità della regione. Ha esortato la flottiglia a fermarsi e ad accettare proposte per la consegna sicura degli aiuti, avvertendo che ogni altra scelta potrebbe compromettere la pace.
La replica di Meloni alla flottiglia: “Risparmiateci lezioni di morale”
In serata, il premier ha risposto alle dichiarazioni del Global Movement to Gaza, affermando che le lezioni di morale sulla pace sono inappropriate se l’obiettivo è l’escalation. Ha ribadito che gli aiuti possono essere consegnati senza rischi attraverso canali sicuri.
La posizione dell’Italia: assistenza, non scorta armata
La missione della Marina militare italiana, inizialmente affidata alla fregata Fasan e poi trasferita all’Alpino, è stata definita come operazione umanitaria. Il governo ha ripetuto che la fregata non scorterà la flottiglia e non entrerà in acque soggette a restrizioni. “Non oltrepasseremo le 150 miglia nautiche dalla costa”, ha dichiarato lo Stato Maggiore.
Tajani: “Ho chiesto di non usare violenza contro italiani”
Antonio Tajani ha comunicato di aver parlato con il ministro degli Esteri israeliano, chiedendo di non usare violenza contro gli italiani a bordo della flottiglia. “Non sono là con intenti di guerra”, ha affermato.
Crosetto alla flottiglia: “Evitate contatti pericolosi, ci sono alternative”
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha invitato i promotori della flottiglia a considerare percorsi alternativi per raggiungere gli obiettivi umanitari. Ha proposto il trasbordo degli aiuti a Cipro, una soluzione sostenuta da attori internazionali. Tuttavia, gli attivisti della flottiglia hanno respinto tali proposte.
Lo scenario diplomatico e i rischi evocati dal passato
L’intera situazione è monitorata con crescente attenzione da parte di organizzazioni umanitarie e governi. L’Unione europea ha lanciato appelli alla prudenza, ricordando esperienze passate che hanno avuto esiti drammatici. Nonostante i danni tecnici segnalati da alcune imbarcazioni, la flottiglia ha confermato l’intenzione di proseguire la missione.
Papa Leone: “Spero non ci sia violenza”
Papa Leone XIV ha espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando il desiderio di evitare violenza e rispettare i diritti delle persone coinvolte.
Landini: “Sostegno alla flottiglia, pronti a proclamare lo sciopero”
Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha minacciato di proclamare uno sciopero generale in caso di atti violenti contro la flottiglia, sottolineando l’importanza dei valori costituzionali e dei diritti umani.