Le fiamme hanno colpito duramente il parco naturale più esteso del continente africano. Il 15 gennaio 2025, un terzo dell’Etosha National Park, situato in Namibia, è stato ridotto in cenere. Le recenti immagini satellitari rivelano la presenza di alcuni focolai ancora attivi e l’ampiezza del territorio devastato. Tuttavia, le autorità locali hanno dichiarato che la situazione sta migliorando. Etosha, che significa “grande luogo bianco”, deve il suo nome al deserto salino, ma ora una parte di quel bianco è stata sostituita dalla cenere.
Il disastro ecologico
Il disastro ha distrutto circa 775.000 ettari di savana e boscaglia, un ecosistema unico che si estende su 22.000 chilometri quadrati. Questo habitat ospita oltre 100 specie di mammiferi, tra cui tigri, leoni, antilopi e giraffe. Inoltre, qui vivono gli ultimi esemplari di rinoceronte nero, una specie in grave pericolo di estinzione.
Pianificazione del recupero
Le autorità ambientali stanno ora concentrando gli sforzi sulla valutazione dei danni e sulla pianificazione delle operazioni di recupero. Le perdite ecologiche sono enormi, e il ripristino della flora e della fauna richiederà tempo e risorse. Gli esperti sottolineano l’importanza di monitorare attentamente la situazione per garantire la sopravvivenza delle specie minacciate e per prevenire futuri incendi.
Attenzione internazionale
La comunità internazionale sta seguendo con attenzione gli sviluppi, consapevole che la salvaguardia di questo prezioso ecosistema è fondamentale non solo per la Namibia, ma anche per il patrimonio naturale dell’intero pianeta.