Nella storica piazza Morosini, nel quartiere Prati di Roma, chiude i battenti un’edicola che ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità locale sin dalla sua apertura nel 1940. Il chiosco, gestito da Cesare Monti, romano classe 1979, è stato un luogo di incontro per gli abitanti, i quali avevano l’abitudine di acquistare quotidiani, riviste e libri. La chiusura dell’edicola segna la fine di un’era, aggravata dalla crisi del settore che ha colpito in modo significativo le vendite di giornali.
Il declino dell’edicola
Il declino ha avuto inizio con la pandemia di Covid-19, come racconta Cesare Monti. “Da quel momento, molti clienti hanno scelto di abbonarsi online ai giornali, approfittando di offerte vantaggiose per accessi annuali”, ha spiegato. Durante il lockdown, l’edicola è rimasta chiusa per tre settimane a causa di contagi tra i membri della famiglia, e da allora la ripresa delle vendite non è mai avvenuta. Monti, che ha iniziato a gestire l’edicola a soli 21 anni, ha visto un cambiamento radicale nel mercato. “Quando ho rilevato il chiosco, era difficile trovarne uno disponibile. Oggi, chi cerca di rilevare un’edicola si trova di fronte a un mercato in caduta libera; il valore della licenza è sceso drasticamente, da 300 mila euro a soli 12 mila”, ha aggiunto.
La festa di addio
Per salutare questo luogo simbolico, gli abitanti del quartiere hanno organizzato una piccola festa, con caffè e torte preparate in casa, esprimendo così il loro affetto e la loro gratitudine per Cesare e la sua famiglia. “Lascerò qui un pezzo di cuore”, ha affermato, sottolineando l’importanza dei rapporti instaurati con i clienti. “Ogni giorno ci scambiavamo consigli e chiacchiere, ed è stato bello condividere la mia passione per la lettura con loro”.
Difficoltà economiche e impatti
Le difficoltà economiche non sono state solo un problema per Monti, ma anche per sua madre, la signora Gigliola Vecchini, che ha visto il calo delle vendite nel corso degli anni. “Inizialmente, gli affari andavano bene e mio figlio è riuscito ad acquistare la casa in cui vive. Oggi, invece, vendiamo meno della metà delle copie de Il Messaggero rispetto a qualche anno fa”, ha dichiarato. Anche i prodotti per bambini, come figurine e gadget, non riscuotono più successo. “Le persone preferiscono acquistare online, e per noi questo è un vero disastro”, ha aggiunto.
Interventi governativi e chiusure
Il governo ha tentato di intervenire con un contributo di fino a 4 mila euro per le edicole, ma le condizioni per ottenerlo risultano poco vantaggiose. “Bisogna spendere almeno 8 mila euro per ricevere il contributo, quindi non ha senso”, ha commentato Monti. Solo nel 2025, ben 25 edicole hanno chiuso nel centro di Roma, evidenziando una crisi profonda e preoccupante per il settore.