Maia Sandu, presidente della Moldavia, rappresenta un cambiamento significativo per il Paese, in un contesto geopolitico complesso e sfidante. Nata il 24 maggio 1972 a Risipeni, un piccolo villaggio nel distretto di FăleÈ™ti, Sandu ha vissuto le trasformazioni della Moldavia, un Paese che si trova a cavallo tra l’influenza russa e quella europea. La sua carriera politica è caratterizzata da un forte impegno per le riforme e una chiara inclinazione verso l’integrazione con l’Unione Europea. Dopo aver ottenuto la rielection nel 2024, Sandu si appresta a consolidare ulteriormente la sua agenda riformista.
Le origini e la formazione di Maia Sandu
Maia Sandu è cresciuta in un ambiente rurale, figlia di un’insegnante e di un medico. Dopo aver completato gli studi presso l’Academy of Economic Studies of Moldova, ha intrapreso un percorso di formazione internazionale che l’ha portata a conseguire un master in Public Policy alla Harvard Kennedy School. Questa esperienza ha avuto un impatto significativo sulla sua visione politica e sul suo approccio alle riforme. Al suo ritorno in Moldavia, ha lavorato come economista e consulente per la Banca Mondiale, costruendo un profilo professionale di alto livello.
Il cammino politico di Maia Sandu
Il debutto politico di Maia Sandu avviene nel 2012, quando viene nominata Ministro dell’Istruzione nel governo Leancă. In questo ruolo, ha avviato riforme mirate a combattere la corruzione nel sistema educativo e a migliorare la qualità dell’istruzione. Nel 2016, ha fondato il Partito dell’Azione e della Solidarietà (PAS), un movimento centrista e pro-europeo, proponendo un programma riformista che mira a garantire trasparenza e indipendenza della magistratura.
La vittoria elettorale e il nuovo corso della Moldavia
Nel novembre 2020, Maia Sandu conquista la presidenza sconfiggendo il suo avversario Igor Dodon, un politico filo-russo. Il suo insediamento, avvenuto il 24 dicembre 2020, segna un cambiamento storico per la Moldavia, con un chiaro orientamento verso l’Unione Europea. La sua elezione è stata accolta in un contesto di malcontento popolare per la corruzione e l’instabilità politica, dando avvio a un periodo in cui la lotta contro la corruzione diventa centrale nell’agenda governativa.
Integrazione europea e tensioni internazionali
Durante il suo mandato, Maia Sandu ha accelerato il processo di integrazione europea della Moldavia. Nel 2022, il Paese ha ottenuto lo status di candidato all’Unione Europea e nel 2025 è in corso una campagna per modificare la Costituzione, stabilendo l’orientamento europeo come principio fondamentale. A livello internazionale, ha assunto posizioni ferme contro l’influenza russa, condannando l’invasione dell’Ucraina e chiedendo il ritiro delle truppe russe dalla Transnistria, denunciando anche tentativi di destabilizzazione da parte di Mosca.
Le sfide interne e la lotta contro la corruzione
Nonostante il suo ampio sostegno popolare, il percorso di Maia Sandu è ostacolato da una classe politica divisa e da forze filo-russe che si oppongono alle sue riforme. La corruzione rimane una questione critica, poiché molte delle riforme proposte richiedono l’approvazione del Parlamento e un funzionamento efficiente dell’apparato statale. La Moldavia affronta anche sfide economiche significative, tra cui l’emigrazione giovanile e la dipendenza energetica.
Rielezione e futuro della Moldavia
Nel novembre 2024, Maia Sandu è stata rieletta, confermando il sostegno al suo programma orientato verso l’Unione Europea. Il 28 settembre 2025, il suo partito PAS ha ottenuto la maggioranza assoluta alle elezioni parlamentari, creando condizioni favorevoli per un referendum costituzionale sull’adesione all’Unione Europea. La sfida ora è trasformare il consenso elettorale in risultati concreti per il Paese.
Il profilo personale di Maia Sandu
Maia Sandu, riservata e lontana dai riflettori, vive a ChiÅŸinău e conduce uno stile di vita sobrio. Parla fluentemente quattro lingue e possiede la cittadinanza rumena, evidenziando il suo legame con l’Europa. Nonostante il suo ruolo istituzionale, mantiene un forte legame con la sua comunità d’origine, partecipando attivamente a eventi locali. La sua figura è vista come simbolo di una nuova classe dirigente, impegnata nella trasparenza e nella modernità .