Zelensky avverte: “I droni russi potrebbero colpire l’Italia”, Tajani replica: “Non siamo un obiettivo militare” | Nato: “Pronti a difenderci, ma non cerchiamo lo scontro”

Egidio Luigi

Settembre 28, 2025

La situazione della guerra in Ucraina continua a evolversi e oggi, 1.313 giorni dopo l’inizio del conflitto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un avvertimento riguardo a possibili attacchi aerei russi in Europa, affermando che “l’Italia potrebbe essere la prossima”. In risposta, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato di non considerare il nostro Paese un obiettivo militare e ha espresso la sua convinzione che il presidente russo Vladimir Putin non desideri scatenare una terza guerra mondiale.

L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, ha sottolineato l’importanza della difesa collettiva, affermando che l’alleanza non cerca lo scontro, ma agirà se necessario. Nel frattempo, la Danimarca ha segnalato avvistamenti di droni non identificati sopra la sua principale base militare, definendo l’incidente come un “attacco ibrido”. Le autorità danesi non hanno attribuito direttamente l’azione alla Russia, ma il commissario europeo Valdis Dombrovskis ha affermato che l’Unione Europea è già coinvolta in una guerra ibrida con Mosca e ha avvertito che Putin ha ambizioni oltre i confini ucraini. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha risposto alle accuse durante un discorso all’Onu, minacciando una risposta decisa a qualsiasi aggressione contro la Russia.

Attività militari e sorvoli di droni: il conflitto si intensifica

Le tensioni tra la Russia e i Paesi europei continuano a crescere, con una serie di incidenti aerei che hanno attirato l’attenzione internazionale. I jet russi sono stati intercettati in diverse occasioni, mentre i caccia della Nato sono stati mobilitati per garantire la sicurezza dello spazio aereo europeo. La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza di droni che sorvolano gli aeroporti e le basi militari, creando preoccupazioni per la sicurezza aerea.

L’alleanza atlantica ha intensificato le sue esercitazioni militari, con un focus particolare sulle operazioni aeree e marittime. Recentemente, un elicottero con sommozzatori a bordo ha sorvolato un’esercitazione delle forze per le operazioni speciali marittime della Nato a Den Helder, nei Paesi Bassi. Durante l’esercitazione Bold Machina, sono stati impiegati droni marini per testare nuove tecnologie e strategie operative. Queste manovre evidenziano la determinazione della Nato a rafforzare la propria presenza e capacità di risposta in un contesto di crescente instabilità.

Il monitoraggio degli spazi aerei e delle attività di sorveglianza rimane una priorità per le forze armate europee, che devono affrontare una minaccia in continua evoluzione. Con l’aumento delle tensioni, le autorità stanno lavorando per garantire la sicurezza delle proprie infrastrutture e dei cittadini, mentre il rischio di conflitti armati rimane un tema centrale nel dibattito politico e militare.

Le implicazioni geopolitiche del conflitto

Il conflitto in Ucraina ha avuto ripercussioni significative a livello geopolitico, influenzando le relazioni tra la Russia e l’Occidente. La percezione di una minaccia russa ha spinto molti Paesi europei a rivedere le proprie strategie di difesa e sicurezza. Le dichiarazioni di leader politici e militari evidenziano la necessità di una risposta coordinata e tempestiva alle provocazioni russe.

La Nato ha intensificato la sua cooperazione con i Paesi membri dell’Europa orientale, rafforzando le difese e aumentando la presenza militare nelle regioni più vulnerabili. Gli Stati Uniti hanno anche ampliato il loro supporto all’Ucraina, fornendo assistenza militare e umanitaria. Le sanzioni economiche contro la Russia continuano a essere un altro strumento utilizzato dall’Occidente per esercitare pressione su Mosca e limitare le sue capacità operative.

Il futuro della regione rimane incerto, con la possibilità che le tensioni si intensifichino ulteriormente. Le dinamiche del conflitto stanno cambiando rapidamente e le nazioni coinvolte devono affrontare sfide complesse, dalle questioni di sicurezza alle implicazioni economiche. La comunità internazionale continua a monitorare la situazione, consapevole che la stabilità della regione dipende da una gestione efficace delle relazioni tra le potenze coinvolte.

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