Ripristinate le sanzioni Onu all’Iran dopo il fallimento dei negoziati sul nucleare

Egidio Luigi

Settembre 28, 2025

A dieci anni dall’entrata in vigore dell’accordo sul nucleare voluto dall’ex presidente statunitense Barack Obama, le tensioni internazionali tornano a crescere. Il 28 settembre 2025, i rappresentanti di Francia, Regno Unito e Germania hanno lanciato un appello a Teheran, esortandola a evitare un’ulteriore escalation dopo il ripristino delle sanzioni Onu all’Iran. Questo provvedimento, che segna un ritorno a misure restrittive già in vigore prima dell’accordo del 2015, è stato attivato a seguito di colloqui infruttuosi che si sono svolti nel contesto dell’Assemblea Generale dell’Onu.

Il contesto delle sanzioni

Le sanzioni imposte dall’Onu all’Iran sono state riattivate dopo che le trattative tra le potenze mondiali e i rappresentanti iraniani non hanno portato a risultati concreti. La situazione si è aggravata a seguito della decisione dell’amministrazione Trump di ritirarsi dall’accordo nel 2018, un atto che ha portato a un deterioramento delle relazioni tra gli Stati Uniti e l’Iran. Le nuove misure restrittive comprendono un embargo sulle armi e limitazioni sull’accesso a tecnologie necessarie per lo sviluppo del programma nucleare civile iraniano. Inoltre, sono previste severe restrizioni economiche e finanziarie, che colpiranno in modo significativo l’economia già fragile del paese.

La reazione di Teheran

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha definito “inaccettabili” le richieste di rinunciare completamente al programma nucleare, ribadendo che non esiste alcun accordo in corso. Prima di tornare a Teheran, Pezeshkian ha confermato che l’Iran non intende cedere all’ultimatum lanciato dalle potenze occidentali. La situazione si complica ulteriormente, poiché le violazioni degli accordi da parte di Teheran sono state segnalate dagli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), aumentando le pressioni per un ritorno immediato alle negoziazioni.

Le implicazioni geopolitiche

Questo scenario di crescente tensione si inserisce in un contesto globale già instabile. Le recenti azioni militari degli Stati Uniti e di Israele contro le strutture nucleari iraniane hanno ulteriormente esacerbato la situazione, rendendo difficile qualsiasi tentativo di mediazione. Gli europei, che hanno cercato di mantenere aperti i canali diplomatici, si trovano ora di fronte a una realtà complessa, dove il dialogo sembra sempre più lontano. Le sanzioni hanno un impatto diretto sulle possibilità di dialogo e di risoluzione pacifica, mentre l’Iran continua a sviluppare il proprio programma nucleare, aumentando le preoccupazioni a livello internazionale.

La questione rimane dunque cruciale, non solo per la stabilità della regione, ma anche per le relazioni tra le potenze mondiali coinvolte. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, mentre la possibilità di una nuova intesa sembra allontanarsi sempre di più.

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