La Milano Fashion Week del 2025 ha visto la presentazione di un evento unico, caratterizzato da un forte spirito collettivo e artistico. Nella suggestiva Galleria Lia Rumma, si è svolto il fashion show “Unstage”, che ha messo in luce le creazioni di 13 neo designer provenienti dall’Istituto Europeo di Design (IED) di Milano. Cinquanta look sono stati esposti in un ambiente multilivello, riflettendo le intime riflessioni di questi giovani creativi su temi come la memoria, le radici e l’identità. Le loro opere intrecciano elementi di arte, natura e innovazione formale, creando un quadro che rappresenta sia la fragilità che la forza di una generazione attraverso i linguaggi della moda contemporanea.
Un evento che sfida le convenzioni
“Unstage rappresenta una moda che si ribella, smontando la superficie per rivelare ciò che si cela sotto: il processo creativo, il pensiero e la collaborazione“, ha dichiarato Umberto Sannino, Head of Fashion School dell’IED Milano e Art Director di “Unstage”. La scelta della galleria d’arte come location per questo fashion show non è casuale; secondo Danilo Venturi, direttore dell’IED Milano, essa simboleggia l’incontro tra arte e moda, rendendo l’evento ancora più intrigante. “Unstage non è solo una passerella, ma un’esperienza artistica che si esprime attraverso la performance, rappresentando un atto politico ed estetico“, ha aggiunto Venturi.
La sfilata ha preso il via con una performance artistica di Scarlett Rouge, che ha saputo catturare l’attenzione del pubblico. La colonna sonora, curata dall’alumnus dell’IED Giacomo Gorla, ha ulteriormente arricchito l’atmosfera dello show. Scarlett Rouge ha commentato: “Collaborare con Umberto Sannino e il team IED è stata un’esperienza entusiasmante. Questo evento ci ricorda che la moda va oltre la superficie e i nostri ego. Tra le pieghe dei tessuti si nascondono anime profonde, desiderose di connettersi e che, insieme, formano una comunità bella e complessa“.
Un’esperienza di connessione e creatività
La sfilata “Unstage” ha offerto un’opportunità unica per i giovani designer di esprimere le loro visioni attraverso un linguaggio visivo innovativo. Ogni look presentato racconta una storia, una riflessione personale che invita il pubblico a esplorare i temi di identità e appartenenza. Il lavoro di questi designer non si limita a vestire; essi cercano di coinvolgere emotivamente gli spettatori, stimolando una connessione profonda tra l’arte e la moda.
La scelta della Galleria Lia Rumma come palcoscenico per questo evento non è stata solo una questione di estetica, ma anche un modo per sfidare le norme tradizionali delle sfilate di moda. In un contesto dove solitamente si celebra l’individualità, “Unstage” ha messo in risalto l’importanza della comunità e della collaborazione tra artisti. Questo approccio non solo ha reso la sfilata più dynamica, ma ha anche incoraggiato una riflessione più ampia su cosa significhi essere un designer nel 2025.
La Milano Fashion Week continua a essere un punto di riferimento per l’innovazione e la creatività nel mondo della moda, e l’evento “Unstage” ha dimostrato come i giovani talenti siano pronti a reinterpretare il futuro di questo settore, attraverso opere che uniscono estetica e significato profondo.