Il gigante energetico brasiliano, Petrobras, sta facendo significativi progressi verso l’inizio delle trivellazioni esplorative nei bacini petroliferi situati al largo della foce del Rio delle Amazzoni, precisamente nelle acque profonde del margine equatoriale. Questo sviluppo avviene in un contesto di ampia controversia e opposizione.
Autorizzazione e test ambientali
Il 26 gennaio 2025, l’Istituto brasiliano delle risorse naturali rinnovabili e ambientali (Ibama) ha dato il via libera ai test che simulano situazioni di emergenza ambientale condotti dalla compagnia. Questi test rappresentano uno degli ultimi passaggi necessari prima di ottenere l’autorizzazione definitiva per le operazioni di trivellazione. Sebbene l’organo di controllo ambientale abbia fornito un parere positivo, ha richiesto ulteriori chiarimenti e la revisione del piano di protezione della fauna locale. Petrobras ha accettato di presentare un nuovo piano entro il termine stabilito.
Attività di esplorazione nel margine equatoriale
Una volta completata questa fase, l’Ibama sarà in grado di definire le condizioni per il rilascio della licenza, permettendo così l’inizio delle attività di esplorazione nel margine equatoriale, una zona considerata la nuova frontiera petrolifera del Brasile. La compagnia ha in programma di perforare otto pozzi nelle acque al largo dello stato di Amapá.
Ostacoli e preoccupazioni ambientali
Il progetto, sostenuto dal governo di Luiz Inácio Lula da Silva, ha affrontato numerosi ostacoli, poiché l’Ibama lo aveva respinto in precedenza a causa dei potenziali rischi per la fauna e le comunità indigene. Gli ambientalisti continuano a sollevare preoccupazioni riguardo all’impatto climatico ed ecologico delle operazioni. Nonostante le critiche, sia il governo che Petrobras considerano il progetto di grande importanza strategica, poiché i giacimenti potrebbero contenere fino a 5,6 miliardi di barili, aumentando le riserve nazionali attuali del 37%.
Tensioni tra sviluppo e tutela ambientale
La situazione attuale segna un punto cruciale per il futuro energetico del Brasile e mette in luce le tensioni tra sviluppo economico e tutela ambientale, un tema di crescente rilevanza nel dibattito pubblico.