Il 26 settembre 2025, il direttore d’orchestra Diego Ceretta si esibirà al Teatro dell’Opera di Roma in un concerto dedicato alle opere di due grandi compositori ottocenteschi, Johannes Brahms e Antonín Dvořák. Questo evento segna la conclusione della proposta sinfonica per la stagione 2024/25 e rappresenta il debutto ufficiale del maestro milanese come direttore d’orchestra. Ceretta, che ha precedentemente collaborato come assistente di Daniele Gatti nella prima mondiale di “Julius Caesar” di Giorgio Battistelli durante la stagione 2021/22, affronterà per la prima volta il “Concerto per violino in re maggiore op. 77” di Brahms e la “Sinfonia n. 7” di Dvořák.
Il programma del concerto
Durante la serata, Ceretta avrà l’opportunità di esplorare il legame musicale tra Brahms e Dvořák. “Ho trovato affascinante completare il mio percorso con le ultime sinfonie di Dvořák”, ha dichiarato il maestro, sottolineando come la sinfonia scelta si integri perfettamente con la musica di Brahms. Il concerto avrà come protagonista il violinista belga di origine russo-ucraina Marc Bouchkov, che si esibirà per la prima volta con l’Opera di Roma, aggiungendo un ulteriore elemento di novità all’evento.
Diego Ceretta: una carriera in ascesa
Nato nel 1996, Diego Ceretta è considerato una delle giovani bacchette più promettenti nel panorama musicale contemporaneo. Nel 2023, è stato nominato direttore principale dell’Orchestra della Toscana e, nonostante la sua giovane età, ha già diretto orchestre di grande prestigio, tra cui il Teatro Regio di Torino, il Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra dell’Arena di Verona e l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo. Le sue esperienze includono anche la direzione di opere come “La sonnambula” al Teatro Lirico di Cagliari, “Il barbiere di Siviglia” al Teatro Regio di Parma e “Don Chisciotte”, un allestimento del Teatro San Carlo di Napoli presentato al Museo del Louvre di Parigi.
Ceretta ha condiviso una riflessione sul panorama musicale italiano, affermando che per un direttore italiano è più comune ricevere proposte per opere liriche piuttosto che per concerti sinfonici, sia in Italia che all’estero. Tuttavia, ha sottolineato il suo impegno nel mantenere un equilibrio tra le due forme musicali, affermando che, pur apprezzando l’opera, non dirige frequentemente in quel contesto per dedicarsi anche alla musica sinfonica.