Oltre 1200 nomi di spicco dell’industria dell’entertainment hanno preso posizione contro il boicottaggio delle istituzioni cinematografiche israeliane, in seguito alla guerra a Gaza. Tra i firmatari della lettera aperta, diffusa il 15 gennaio 2025, si trovano nomi noti come Liev Schreiber, Mayim Bialik e Debra Messing.
Pubblicazione della lettera
La missiva è stata pubblicata dalle organizzazioni non profit Creative Community for Peace e The Brigade, e invita i quasi 4.000 firmatari del boicottaggio, tra cui Emma Stone, Olivia Colman e Joaquin Phoenix, a riconsiderare le loro scelte. Altri importanti sostenitori della lettera includono Gene Simmons, Sharon Osbourne, Greg Berlanti e Jerry O’Connell, come riportato da Variety.
Affermare il potere del cinema
Il documento inizia con una forte affermazione sul potere del cinema e della narrazione, sottolineando l’importanza di non rimanere in silenzio di fronte a una storia trasformata in un’arma. La lettera mette in evidenza come le menzogne possano travestirsi da giustizia e come gli artisti possano essere indotti a diffondere propaganda antisemita.
Critica al boicottaggio
La missiva critica l’impegno di Film Workers for Palestine, definendolo non un atto di coscienza, ma piuttosto un documento di disinformazione che promuove la censura e la cancellazione dell’arte. Secondo i firmatari, silenziare quelle voci che cercano un terreno comune e che esprimono la loro umanità è un errore, inefficace e rappresenta una forma di punizione collettiva.
Preoccupazione crescente nell’industria
La lettera si fa portavoce di una preoccupazione crescente all’interno dell’industria, invitando a riflettere sulle conseguenze di tali azioni e sull’importanza di mantenere un dialogo aperto e costruttivo.