L’esercito israeliano ha intensificato le operazioni sia aeree che di terra nella Striscia di Gaza, portando a un significativo aumento degli sfollamenti. Secondo le dichiarazioni ufficiali, dall’inizio dell’offensiva, circa 700.000 palestinesi hanno lasciato Gaza City per rifugiarsi nel sud della Striscia. Questo movimento di massa è avvenuto a partire dalla fine di agosto 2025.
La situazione a Gaza city
Il 25 settembre 2025, l’esercito israeliano ha confermato che la situazione a Gaza City è diventata critica, con un numero crescente di civili in fuga. Le dichiarazioni dell’esercito, riportate da fonti come l’Agenzia France-Presse (Afp), indicano che “700.000 palestinesi sono stati evacuati” dalla città verso il sud dell’enclave. Questa cifra è supportata da dati forniti dall’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, OCHA, che ha registrato oltre 388.400 movimenti di sfollamento solo a partire dalla metà di agosto.
Il conflitto ha portato a una crescente preoccupazione per la sicurezza dei civili, molti dei quali si trovano in condizioni precarie. Le strutture sanitarie e i servizi di emergenza sono stati messi a dura prova, mentre la comunità internazionale continua a monitorare la situazione con apprensione.
Le reazioni internazionali
Le reazioni alla crisi umanitaria in corso a Gaza sono state immediate e varie. Diverse organizzazioni umanitarie hanno lanciato appelli per un cessate il fuoco e per l’accesso umanitario alla popolazione colpita. Le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per l’ampiezza degli sfollamenti e per il benessere dei rifugiati. La comunità internazionale sta cercando di mediare una soluzione pacifica, mentre le tensioni nella regione rimangono elevate.
In questo contesto, gli sforzi diplomatici si intensificano, con vari paesi che cercano di facilitare un dialogo tra le parti coinvolte. Tuttavia, la situazione sul campo continua a complicarsi, rendendo difficile una risoluzione rapida e duratura al conflitto.
Il futuro della striscia di gaza
Con l’aumento degli sfollamenti e le operazioni militari in corso, il futuro della Striscia di Gaza appare incerto. Gli esperti avvertono che la continuazione delle ostilità potrebbe portare a una crisi umanitaria ancora più profonda. La comunità internazionale è chiamata a intervenire per garantire la protezione dei civili e per facilitare l’assistenza umanitaria.
Mentre le operazioni militari continuano, la speranza di una soluzione pacifica sembra lontana. Le sfide umanitarie sono enormi e richiederanno un impegno concertato da parte di tutti gli attori coinvolti per affrontare le cause profonde del conflitto e per lavorare verso una stabilità duratura nella regione.