Il 2025 segna un momento critico per le imprese brasiliane, in particolare quelle esportatrici, a causa dei dazi del 50% imposti dagli Stati Uniti. Il ministro delle Finanze del Brasile, Fernando Haddad, ha espresso preoccupazione riguardo alla sostenibilità di molte aziende nazionali in un contesto così difficile. Durante un’audizione tenutasi alla Camera dei Deputati, il ministro ha dichiarato: “Pur avendo accesso agli aiuti già disponibili, senza la riapertura del mercato americano molte aziende non riusciranno a sostenersi. È una misura assolutamente ingiusta per il Brasile”.
Intervento del governo federale
Un intervento significativo da parte del governo federale è avvenuto all’inizio di settembre, quando sono stati messi a disposizione circa 6,5 miliardi di euro, equivalenti a 40 miliardi di real, per l’apertura di linee di credito agevolato destinate alle imprese esportatrici colpite dai dazi. Tuttavia, Haddad ha evidenziato che tali finanziamenti non sono sufficienti a compensare le perdite derivanti dalle nuove tariffe imposte.
Dialogo tra i leader
Il ministro ha espresso la speranza che un incontro tra il presidente Luiz Inácio Lula da Silva e il suo omologo statunitense Donald Trump possa aprire la strada a un dialogo costruttivo e al superamento delle attuali difficoltà commerciali. “Se ci sarà buona volontà da entrambe le parti, la questione economica potrà essere risolta rapidamente”, ha concluso il ministro, sottolineando l’importanza di un approccio collaborativo per affrontare le sfide economiche attuali.
Fragilità del mercato brasiliano
La situazione attuale mette in evidenza le fragilità del mercato brasiliano e l’urgenza di trovare soluzioni che possano garantire la sopravvivenza delle aziende esportatrici in un contesto di crescente tensione commerciale.