L’erosione e i cambiamenti climatici mettono a rischio il patrimonio di Venezia

Egidio Luigi

Settembre 24, 2025

Dettagli di volti che svaniscono, iscrizioni che perdono la loro leggibilità, marmi anneriti dall’inquinamento e consumati dalla salsedine. Un’indagine condotta dall’Università Ca’ Foscari di Venezia mette in luce il costante processo di erosione del patrimonio artistico della città, minacciato dal cambiamento climatico. La ricerca, pubblicata nel volume The Innovative Pathway on Sustainable Culture Tourism, evidenzia lo stato di degrado di un patrimonio spesso trascurato, composto da bassorilievi, stemmi, sculture e iscrizioni che adornano i muri dei palazzi. Questi “tesori nascosti” rischiano di scomparire, portando con sé le storie preziose di Venezia.

L’analisi del patrimonio culturale

Nel 2025, il team di ricerca, guidato dalla dottoressa Margherita Zucchelli insieme alle docenti Monica Calcagno ed Elisabetta Zendri, ha esaminato oltre 600 elementi del patrimonio culturale nel sestiere di Cannaregio. La ricerca non si limita a documentare il degrado, ma propone anche soluzioni concrete per valorizzare queste opere. Tra le proposte figurano due itinerari culturali alternativi: “Cannaregio Nascosta – Percorso Nord” e “Percorso Sud“. Questi itinerari sono pensati per riscoprire e promuovere un turismo più consapevole, che consenta ai visitatori di esplorare l’autenticità di Venezia, lontano dalle mete turistiche più affollate.

Il ruolo della comunità e della protezione civile

Il progetto ha beneficiato della collaborazione dei volontari del “Nucleo Tutela Beni Culturali” della Protezione Civile di Venezia, attivi dal 2006 in accordo con la Soprintendenza. Questi volontari si occupano di mantenere un inventario del patrimonio “minore” presente in città. La dottoressa Margherita Zucchelli sottolinea l’importanza del coinvolgimento della comunità nella tutela del patrimonio culturale: “La salvaguardia del patrimonio non è solo compito degli esperti, ma nasce dall’amore e dalla cura quotidiana dei cittadini”.

Un invito all’azione per la salvaguardia del patrimonio

Il lavoro di ricerca rientra nelle attività della linea di ricerca Crest (Cultural Resources for Sustainable Tourism), parte del progetto Pnrr Changes, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Questo studio mira a sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla fragilità di questo museo diffuso e alla necessità di interventi di manutenzione. La docente Elisabetta Zendri, del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica, afferma: “È fondamentale offrire a cittadini e turisti una nuova chiave di lettura per esplorare Venezia, lontano dalla folla, e far comprendere come anche i beni apparentemente meno significativi possano rivelarsi sentinelle preziose per comprendere i cambiamenti climatici e sociali che la città sta affrontando”.

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