Di fronte ai capolavori di Mantegna, Raffaello e Piero della Francesca, il noto stilista Giorgio Armani ha avvertito un certo timore, tanto da esprimere inizialmente riluttanza a partecipare alla mostra che sarà inaugurata domani, 29 settembre 2025, presso la Pinacoteca di Brera. L’evento, che celebra i 50 anni della sua carriera, rappresenta un momento significativo non solo per Armani, ma anche per il mondo della moda.
Il direttore della pinacoteca e l’umiltà di armani
Il direttore della Pinacoteca, Angelo Crespi, ha raccontato che, quasi un anno fa, quando ha proposto a Armani di allestire un’esposizione all’interno delle sale museali, il designer ha espresso il suo scetticismo: “I miei sono vestiti, non certo opere all’altezza di capolavori come quelli di Piero della Francesca“. Anoushka Borghesi, responsabile della comunicazione del gruppo Armani, ha confermato questo aneddoto durante l’anteprima della mostra intitolata ‘Giorgio Armani: Milano, per amore’, che rimarrà aperta fino all’11 gennaio 2026. Crespi ha sottolineato l’umiltà di Armani, il quale ha preferito interpretare l’atmosfera delle sale piuttosto che confrontarsi direttamente con i capolavori esposti.
La mostra e i capi esposti
La mostra presenta oltre 120 abiti, tra cui il famoso completo indossato da Richard Gere nel film “American Gigolò” e la giacca anni ’80 di Grace Jones. Questi capi sono disposti in isole all’interno delle sale, creando un dialogo silenzioso e rispettoso con le opere d’arte del passato. Crespi ha affermato che la storia dell’arte è anche storia del costume e che la moda ha il diritto di confrontarsi con i grandi maestri del passato, rendendo doverosa la celebrazione di un’icona milanese come Armani.
Il perfezionismo di armani e i pezzi iconici
Con il suo noto perfezionismo, Giorgio Armani ha curato ogni aspetto della mostra, selezionando personalmente i 129 capi esposti. L’esposizione è concepita come una sfilata, con abiti che variano dal giorno alla sera, seguendo il percorso di visita. Tra i pezzi esposti, spiccano l’abito rosso papavero indossato da Katie Holmes al Met Gala e il completo di Mia Martini indossato a Sanremo nel 1990. La mostra si conclude con una celebre T-shirt raffigurante il volto di Armani, che sembra ammirare i capolavori di Hayez, presenti nell’ultima sala della Pinacoteca.
L’attenzione sull’arte e il nuovo progetto
Armani ha voluto sottolineare che l’attenzione deve rimanere sull’arte, affermando: “Qui si viene per l’arte”. Inoltre, ha programmato una sfilata celebrativa per il 28 settembre, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua carriera. Durante l’evento, lo stilista intendeva annunciare un nuovo progetto, Casa Mariù, dedicato all’istruzione dei bambini. Questo programma, realizzato in collaborazione con Caritas Ambrosiana, mira a fornire un ambiente accogliente e strumenti adeguati per la crescita e l’apprendimento a bambini e famiglie in sei paesi, dalle Filippine al Bangladesh, fino al Camerun. Un’iniziativa che si preannuncia come un lascito duraturo, paragonabile agli abiti esposti alla Pinacoteca, opere d’arte che hanno saputo resistere alla prova del tempo.