La premier danese, Mette Frederiksen, ha lanciato un allarme simile a quello dei presidenti di Estonia e Polonia, descrivendo l’incidente di ieri sera come “l’attacco più grave di sempre a una nostra infrastruttura”. Le sue parole si riferiscono al sorvolo di tre, forse quattro droni di grandi dimensioni, avvenuto attorno alle ore 20:00 sopra lo spazio aereo dell’aeroporto internazionale di Copenaghen. A seguito di questa segnalazione, l’aeroporto è stato immediatamente chiuso e riaperto solo dopo una serie di controlli approfonditi. Questo evento ha portato alla cancellazione di almeno 50 voli.
Situazione preoccupante
La situazione ha avuto un seguito preoccupante: verso mezzanotte, un episodio simile ha costretto le autorità norvegesi a chiudere temporaneamente l’aeroporto di Oslo. In entrambi i casi, i droni non sono stati abbattuti per evitare possibili danni collaterali. Le autorità danesi non escludono alcuna ipotesi, ma la pista principale sembra condurre verso la Russia. Flemming Drejer, il capo dei servizi d’intelligence danesi, ha avvertito che la Danimarca si trova ora di fronte a una “significativa minaccia di sabotaggio”. Si considera anche la possibilità che i droni in questione fossero utilizzati come strumenti di spionaggio, destinati a raccogliere informazioni fotografiche su aree sensibili.
Interrogativi sulla sicurezza
Questo episodio solleva interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture europee e sul crescente rischio di attacchi informatici e fisici, in un contesto geopolitico sempre più teso. Le autorità stanno intensificando le misure di sicurezza e monitoraggio per prevenire ulteriori incidenti simili.