Macron riconosce lo Stato di Palestina, Trump critica come favore a Hamas

Egidio Luigi

Settembre 23, 2025

La recente conferenza di alto livello all’Onu ha messo in evidenza la crescente tensione internazionale riguardo alla situazione in Palestina. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato un pacchetto di aiuti senza precedenti di 1,6 miliardi di euro per sostenere l’Autorità Palestinese, sottolineando l’importanza di un approccio collettivo per garantire la sopravvivenza dell’ente. Questo intervento è avvenuto nel contesto di un conflitto che ha raggiunto nuovi livelli di gravità, con la necessità di un Gruppo di Donatori per la Palestina.

Le parole di Ursula von der Leyen

Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Quando la notte è più buia, dobbiamo aggrapparci alla nostra bussola. E la nostra bussola è la soluzione a due Stati”. Queste parole sono state pronunciate durante l’incontro che ha visto la partecipazione di numerosi leader mondiali. La presidente ha evidenziato come il 7 ottobre abbia segnato l’inizio di una fase particolarmente oscura della storia recente, esprimendo l’urgenza di porre fine alla violenza a Gaza e di garantire il rilascio degli ostaggi.

Riconoscimento della Palestina a New York

A New York, una decina di nazioni ha formalmente riconosciuto la Palestina, un gesto che ha scatenato reazioni contrastanti. Gli Stati Uniti e Israele, sempre più isolati nella loro posizione, hanno criticato questa iniziativa, definendola simbolica e controproducente. La tensione è ulteriormente aumentata a causa dell’escalation delle operazioni israeliane a Gaza e della proposta di Hamas di ottenere una tregua di 60 giorni in cambio della liberazione di alcuni ostaggi.

Il ruolo di Emmanuel Macron

Il presidente francese Emmanuel Macron ha svolto un ruolo chiave nel promuovere il riconoscimento della Palestina, dichiarando: “È arrivato il tempo di fermare la guerra, il massacro”. Durante la conferenza, ha condannato gli attacchi di Hamas e ha ribadito l’impegno della Francia a contribuire a una missione di stabilizzazione a Gaza. Macron ha anche sottolineato che l’apertura di un’ambasciata in Palestina dipenderà dal rilascio di tutti gli ostaggi e da un cessate il fuoco duraturo.

La partecipazione alla conferenza

La conferenza, co-presieduta da Macron e dal ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan, ha visto la partecipazione di oltre 30 leader e ministri, tra cui il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Guterres ha affermato che “la sovranità nazionale per i palestinesi è un diritto, non una ricompensa”, mettendo in luce l’importanza di riconoscere i diritti del popolo palestinese.

Le dichiarazioni del Dipartimento di Stato americano

Il Dipartimento di Stato americano ha liquidato le dichiarazioni dei paesi europei come “gesti da performance”, ribadendo che l’obiettivo primario rimane il rilascio degli ostaggi e la sicurezza di Israele. L’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon, ha definito le affermazioni dei leader europei come “vuote”, sottolineando che la priorità deve essere il ritorno degli ostaggi e la sconfitta di Hamas.

Le posizioni degli Stati Uniti e dei paesi europei

La situazione attuale evidenzia un crescente divario tra le posizioni degli Stati Uniti e quelle di alcuni paesi europei, con l’Italia e la Germania che si mostrano più cauti riguardo al riconoscimento della Palestina. Mentre Trump cerca di riunire i leader arabi a New York per discutere un piano post-bellico per Gaza, la risposta di Israele al riconoscimento della Palestina potrebbe dipendere dalle future interazioni con il presidente americano.

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