Confermata l’immunità per l’ungherese Magyar, Orban la definisce ‘un’infamia’

Egidio Luigi

Settembre 23, 2025

La Commissione Affari Giuridici del Parlamento Europeo ha recentemente rigettato le richieste di revoca dell’immunità dell’eurodeputato ungherese e leader dell’opposizione anti-Orbán, Péter Magyar. Questo evento ha suscitato forti reazioni, in particolare da parte del primo ministro ungherese, Viktor Orbán, che ha espresso la sua indignazione durante una dichiarazione a Bruxelles.

La reazione di orbán

Il premier ungherese ha descritto la decisione come “una vergogna” e un “infamia” che non si vedeva da vent’anni. Orbán ha accusato Magyar di essere un “uomo preso da Bruxelles“, insinuando che il leader dell’opposizione stesse cercando di ottenere la leadership in Ungheria con l’aiuto delle istituzioni europee. “Non lasceremo che questo accada. Non succederà mai”, ha affermato con determinazione Orbán, sottolineando la sua posizione di difesa contro ciò che considera ingerenze esterne.

Le accuse contro magyar

Le tre richieste che hanno portato a questa situazione, tutte respinte dalla Commissione, riguardavano accuse diverse nei confronti di Magyar. Queste includevano un presunto furto di telefono avvenuto in una discoteca e due cause per diffamazione intentate dall’ex parlamentare György Simonka e dal movimento di estrema destra Nostra Patria. Magyar ha definito tali accuse come un chiaro esempio di “persecuzione politica”, sostenendo che si tratta di tentativi mirati per danneggiare la sua immagine e quella del suo partito.

Il contesto politico attuale

Il partito Tisza, di centrodestra e guidato da Magyar, ha guadagnato terreno come principale oppositore del partito populista Fidesz di Orbán. Attualmente, Tisza si trova in una posizione favorevole nei sondaggi in vista delle elezioni previste per aprile 2025, un fattore che rende la situazione ancora più tesa e complessa. La crescente popolarità di Magyar e del suo partito potrebbe influenzare significativamente il panorama politico ungherese, portando a una competizione serrata alle prossime elezioni.

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