Trump designa procuratrice la sua ex avvocatessa Lindsey Halligan, ex reginetta di bellezza

Marianna Perrone

Settembre 22, 2025

Donald Trump continua a ristrutturare gli apparati governativi statunitensi, nominando persone di sua fiducia in posizioni strategiche. Tra le sue recenti scelte spicca Lindsey Halligan, ex avvocatessa del presidente, ora procuratrice del distretto orientale della Virginia. Questa nomina ha suscitato notevoli polemiche negli Stati Uniti, soprattutto per il curriculum di Halligan, considerato da molti “poco appropriato” per un ruolo così cruciale nell’amministrazione giudiziaria del Paese, e per il suo passato come reginetta di bellezza.

Il contesto: Halligan sostituisce il “silurato” Siebert

Trump ha richiamato all’ordine la sua ministra della Giustizia, Pam Bondi, esortandola a “perseguire i suoi nemici” con urgenza. Attraverso una serie di post accesi su Truth, il presidente ha denunciato i suoi avversari storici, tra cui il democratico Adam Schiff, accusandoli di essere “colpevolissimi” mentre non sono state intraprese azioni legali nei loro confronti. Questa richiesta è avvenuta in seguito al licenziamento del procuratore Erik Siebert, a cui era stato affidato il compito di indagare su due dei “nemici” di Trump: la procuratrice di New York Letitia James e l’ex direttore dell’FBI James Comey. L’inchiesta non ha portato all’incriminazione di nessuno dei due, come sperato dal presidente, generando frustrazione e portando Trump a richiedere la rimozione di Siebert. Secondo alcune fonti, Siebert ha presentato le dimissioni prima di essere ufficialmente licenziato, ma Trump ha smentito questa versione, affermando: “Non si è dimesso, l’ho licenziato”, in un post su Truth.

Chi è Lindsey Halligan

Lindsey Halligan è stata scelta per sostituire Siebert. Assistente speciale del presidente e avvocatessa di punta nella sua squadra legale, la 35enne ha trascorso gran parte della sua carriera nel settore assicurativo e non ha mai ricoperto ruoli da pubblico ministero, il che ha sollevato critiche da parte di alcuni media americani riguardo alla sua idoneità per il nuovo incarico. Trump ha difeso la sua scelta, affermando che Halligan sarà “giusta, intelligente e porterà quella giustizia di cui tutti hanno disperatamente bisogno”. Halligan ha affiancato Trump durante la perquisizione al suo resort di Mar-a-Lago in Florida, dove gli inquirenti cercavano documenti classificati. Inoltre, ha partecipato alla causa intentata dal tycoon contro la Cnn, che lo aveva paragonato ad Adolf Hitler. Originaria del Colorado, Halligan ha studiato politica e giornalismo alla Regis University di Denver e ha partecipato a concorsi di bellezza, classificandosi seconda nel 2009 e terza nel 2010 al concorso di Miss Colorado. Non disdegna il suo passato, affermando che le esperienze nei concorsi di bellezza l’hanno aiutata a gestire lo stress.

Tensioni all’interno dell’amministrazione Trump

L’uscita di Siebert ha generato notevoli tensioni all’interno dell’amministrazione Trump. Pam Bondi e il suo vice, Todd Blanche, avevano difeso Siebert dai critici interni, come William Pulte, responsabile della Federal Housing Finance Agency, che aveva chiesto una sua sostituzione. Nonostante gli sforzi per salvaguardare Siebert, al termine di otto mesi di indagine, non sono emerse prove sufficienti per incriminare James per frode, e l’inchiesta su Comey ha sollevato dubbi. Trump ha espresso la sua frustrazione in un messaggio a Bondi, affermando che la reputazione e la credibilità della sua amministrazione sono in gioco, avendo già subito due impeachments e cinque incriminazioni infondate.

I “nemici” di Trump

La procuratrice di New York, Letitia James, è nel mirino di Trump dopo aver vinto una causa contro la sua società. Il senatore democratico Adam Schiff è stato un bersaglio costante per il suo coinvolgimento nella commissione d’inchiesta della Camera sull’assalto a Capitol Hill. James Comey ha attirato l’ira di Trump per l’indagine sulle interferenze russe nelle elezioni del 2016. Con la richiesta a Bondi di agire contro i suoi avversari, Trump ha minato la tradizionale indipendenza del Dipartimento di Giustizia americano.

Critiche all’amministrazione Trump

Il leader dei democratici al Senato, Chuck Schumer, ha denunciato l’operato di Trump, affermando che “siamo sulla strada della dittatura”. Esperti e osservatori hanno notato che le azioni del presidente rappresentano un’escalation rispetto alle purghe effettuate dai suoi ministri all’interno dell’FBI e di altri dipartimenti governativi, confermando un crescente “appetito per la vendetta” da parte di un presidente che, forte della recente sentenza della Corte Suprema, si sente meno vincolato dalle norme.

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