Scoperta piazza di spaccio in una fabbrica: tre persone arrestate

Marianna Perrone

Settembre 22, 2025

Tre persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico per aver creato una vera e propria piazza di spaccio all’interno di una fabbrica nella quale erano impiegati. I provvedimenti, disposti dal Giudice per le Indagini Preliminari di Tivoli su richiesta della locale Procura, sono stati eseguiti dai Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme il 15 gennaio 2025. Tra i soggetti coinvolti figurano due lavoratori, un 44enne e un 37enne, accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, e un 50enne ex dipendente dell’azienda, licenziato per motivi disciplinari, che deve rispondere anche di estorsione.

Le dinamiche dello spaccio

Le indagini hanno rivelato che i due dipendenti, riforniti dal 50enne, cedevano cocaina ai colleghi durante il turno notturno. In quelle ore, alcuni locali della fabbrica si trasformavano in zone franche, dove pusher e acquirenti potevano scambiarsi droga e denaro senza temere controlli da parte delle forze dell’ordine. Questo sistema ha permesso loro di operare in modo indisturbato, approfittando della scarsa vigilanza durante il turno di lavoro.

Le modalità di approvvigionamento e le minacce

Il 50enne, in particolare, lanciava involucri contenenti sostanze stupefacenti da una stradina adiacente allo stabilimento, all’interno del muro perimetrale, in corrispondenza di punti prestabiliti. Questa strategia ha facilitato il traffico di droga, rendendo difficile per le autorità individuare l’operazione illecita. Inoltre, in diverse occasioni, l’uomo ha utilizzato minacce gravi per costringere gli acquirenti a saldare immediatamente i debiti relativi all’acquisto di sostanze, creando un clima di paura e intimidazione.

Le indagini condotte dai Carabinieri di Tivoli Terme hanno messo in luce un sistema di spaccio ben organizzato all’interno di un ambiente lavorativo, dove il rispetto delle normative aziendali e la sicurezza dei lavoratori sono stati gravemente compromessi. La situazione ha sollevato interrogativi sulla necessità di una maggiore vigilanza nelle fabbriche e sul monitoraggio delle attività dei dipendenti, al fine di prevenire simili episodi di illegalità.

×