La solitudine culturale dei migranti: strategie per integrarsi e ripartire

Egidio Luigi

Settembre 21, 2025

Il senso di isolamento culturale rappresenta un ostacolo significativo per la reintegrazione di molte donne immigrate in un nuovo contesto come quello italiano. Queste donne spesso si trovano a vivere un’esperienza di esclusione, sia essa volontaria o forzata, abbandonando passioni e competenze accumulate nel corso della vita. Paulina Alexandra Obando Acosta, originaria dell’Ecuador e residente in Italia dal 2003, ha vissuto sulla propria pelle le difficoltà legate a questa situazione. Nel suo libro “Il volo del colibrì”, disponibile online, racconta le sfide affrontate durante i tre anni di clandestinità, un periodo segnato da solitudine e paura. Oggi Paulina è cittadina italiana, mental trainer e scrittrice, e si impegna per dare voce a chi, come lei, ha vissuto l’emigrazione senza integrarsi.

Il viaggio emotivo di Paulina obando

Paulina Obando ha condiviso con l’ANSA le sue riflessioni sul senso di smarrimento che molte donne immigrate provano in Italia. “Perché ho così tanti problemi e così poche risorse?” è una domanda che risuona tra le esperienze di molte di loro. Nel suo libro, Paulina esplora il percorso emotivo di chi cerca una nuova casa, sia nel mondo esterno che dentro di sé. Attualmente, sta lavorando al secondo volume, mentre continua a condurre corsi motivazionali e percorsi di crescita personale per coloro che non si sentono accolti. Questi corsi sono rivolti non solo agli emigrati, ma anche a chi sta affrontando momenti di cambiamento e perdita.

Strumenti di integrazione e crescita personale

Nel suo primo libro, Paulina descrive le azioni che l’hanno aiutata a integrarsi in una nuova realtà, affrontando le paure e realizzando i propri sogni. Ha iniziato il suo percorso lavorando in ambiti umili, come la pulizia di bagni e la cura di bambini e anziani. Con pazienza e determinazione, ha superato le difficoltà e ha ritrovato fiducia in se stessa. Oggi è una trainer certificata e collabora con esperti nel campo dello sviluppo personale per aiutare gli altri a raggiungere i propri obiettivi. Paulina si concentra in particolare sulle donne, aiutandole a superare i blocchi emotivi legati alla migrazione e alla solitudine culturale. Sottolinea che lasciare il proprio paese è un’esperienza dolorosa, simile a un lutto, e che molte donne, nonostante un buon curriculum, si trovano a dover affrontare una crisi di autostima.

La mancanza di spazi di integrazione

Tuttavia, il percorso verso l’integrazione non dipende solo dall’impegno individuale. Paulina evidenzia la carenza di luoghi di incontro culturale nelle città italiane. Le opportunità di integrazione reale sono rare, limitandosi spesso a eventi sporadici come fiere e mostre. Per una vera integrazione, sono necessari spazi permanenti che favoriscano lo scambio tra immigrati e italiani. Paulina suggerisce iniziative culinarie e momenti di socializzazione dove le diverse culture possano incontrarsi e mescolarsi. Questi eventi non solo faciliterebbero l’apprendimento delle lingue, ma contribuirebbero anche a ridurre pregiudizi e a costruire relazioni significative.

Il lavoro di Paulina Obando continua a ispirare molte donne a ritrovare la propria identità e a costruire un futuro migliore in un contesto che spesso sembra ostile.

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