Almeno 71 palestinesi, tra cui cinque persone in attesa di aiuti umanitari, hanno perso la vita e 304 sono rimasti feriti a causa degli attacchi aerei israeliani su Gaza nelle ultime 24 ore. Questi dati sono stati forniti dal ministero della Salute della Striscia di Gaza, sotto il controllo di Hamas, e riportati da Al Jazeera. Il ministero ha anche comunicato che quattro corpi sono stati estratti dalle macerie di attacchi precedenti. Con questi eventi, il bilancio complessivo della guerra a Gaza ha raggiunto un tragico totale di 65.283 morti e 166.575 feriti.
Un caso emblematico di crisi umanitaria
Un caso emblematico di questa crisi umanitaria è quello di Habeeba Abu Shaar, un bambino di tre anni, deceduto a Khan Younis, nel sud di Gaza, a causa di malnutrizione e mancanza di cure mediche. La notizia è stata confermata da una fonte dell’ospedale Nasser della città , sottolineando la drammatica situazione in cui si trovano molti residenti.
Decisione del Regno Unito sul riconoscimento dello Stato palestinese
Intanto, il primo ministro britannico Keir Starmer si prepara ad annunciare oggi la decisione riguardante il riconoscimento dello Stato palestinese da parte del Regno Unito. Questa informazione è stata diffusa dal vicepremier David Lammy. Starmer aveva dichiarato a luglio che il riconoscimento sarebbe avvenuto a meno che Israele non avesse intrapreso azioni significative, come un cessate il fuoco a Gaza. Lammy ha comunicato alla BBC che il premier presenterà la sua posizione più tardi nella giornata, valutando se le condizioni siano state soddisfatte. La maggior parte dei media britannici anticipa che il Regno Unito si orienterà verso un riconoscimento formale.
Riconoscimento unilaterale dell’Australia
In un contesto simile, l’Australia annuncerà oggi il riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Questa notizia è stata riportata dal Times of Israel, citando un alto funzionario dell’amministrazione Trump. Canberra si appresta a diventare il terzo paese occidentale a compiere questo passo, unendosi a Regno Unito e Portogallo. Un funzionario statunitense, contrario a tale riconoscimento, ha dichiarato: “Abbiamo detto loro che non è utile”, mentre l’Australia ha giustificato la propria decisione con “considerazioni interne“. L’ambasciata australiana a Gerusalemme non ha fornito immediatamente commenti in merito a questa situazione.