I giochi da tavolo hanno avuto un impatto significativo nel corso del Novecento, influenzando le abitudini di milioni di persone e dando vita a mode che continuano a prosperare. Nel 2025, mentre i libri-game stanno vivendo una nuova fase di popolarità, il loro fascino si estende anche a generazioni più giovani. Questi passatempi, che si sono intrecciati con eventi storici, culturali e sportivi, sono diventati un riflesso dei tempi in cui sono stati creati. Andrea Angiolino, autore di giochi e del libro “Un secolo di giochi. Monopoly, Subbuteo, Tetris e altre storie ludiche”, pubblicato da Carocci, analizza questa evoluzione e il ruolo che i giochi hanno avuto nel plasmare la nostra cultura.
Il cadavere squisito e il surrealismo
Tra i giochi più emblematici del Novecento figura il cadavere squisito, noto anche come “gioco dei bigliettini” o “sigaretta”. Questo passatempo consiste nel comporre frasi o disegni in modo collettivo, passando fogli piegati di mano in mano. Artisti come Jacques Prévert, André Breton, Joan Mirò e Man Ray hanno partecipato a questo gioco, contribuendo a farne un elemento centrale del Surrealismo. Attraverso opere realizzate a più mani, il cadavere squisito ha dimostrato come i giochi possano fungere da strumenti di espressione artistica e di interazione sociale.
Le origini del cruciverba e il suo impiego nella guerra
Un altro gioco che ha segnato la storia è il cruciverba, le cui origini risalgono al primo quadrato magico di 5 x 5, datato almeno 2.000 anni fa e rinvenuto in diverse aree dell’antico Impero Romano. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i cruciverba sono stati utilizzati anche per decifrare messaggi criptati. Angiolino ricorda un episodio significativo: nel 1941, il Daily Telegraph lanciò una sfida ai lettori, promettendo 100 sterline a chi fosse riuscito a risolvere un cruciverba in meno di dodici minuti. Tuttavia, i vincitori ricevettero solo un accendino, mentre alcuni partecipanti furono invitati dai servizi segreti a unirsi a Bletchley Park, il centro di decifrazione delle comunicazioni tedesche.
Il Monopoly e le sue applicazioni strategiche
Angiolino svela anche come il Monopoly sia stato utilizzato in modo strategico durante la guerra. I servizi segreti britannici contattarono la Waddington per produrre versioni truccate del gioco, contenenti mappe, lime e bussole nascoste nei tabelloni. Questi giochi vennero inviati ai soldati prigionieri sotto false identità di enti beneficenza, con l’intento di aiutarli a fuggire. I tedeschi, ignari dell’inganno, apprezzarono i giochi, credendo che potessero alleviare le sofferenze dei prigionieri.
I libri-game: un’evoluzione narrativa
Un altro fenomeno interessante è rappresentato dai libri-game, un genere in cui il lettore può decidere come proseguire la storia. Questi testi interattivi, che affondano le radici in antichi codici egizi, offrono un’esperienza di lettura non lineare. Angiolino cita “Il libro delle sorti” di Lorenzo Spirito Gualtieri, risalente al 1482, come esempio di opera che invita il lettore a esplorare diverse possibilità narrative. Con il ritorno di popolarità dei libri-game, che abbracciano vari generi come fantasy, fantascienza e horror, Angiolino ha recentemente pubblicato un altro volume, “Scrivere libri-gioco. Come realizzare storie a bivi”, per guidare gli aspiranti autori in questo affascinante mondo narrativo.
La storia dei giochi da tavolo e delle loro evoluzioni continua a essere un capitolo affascinante della cultura contemporanea, in grado di unire divertimento e riflessione su eventi storici e sociali.