Nicolas Marzolino, vittima di guerra e simbolo di resilienza, ha recentemente condiviso la sua esperienza, mettendo in luce le conseguenze durevoli dei conflitti armati. Marzolino, che ha perso la vista e una mano a causa di un ordigno inesploso durante la Seconda Guerra Mondiale, sottolinea come la guerra non si esaurisca con la firma di un trattato di pace. Le ferite inflitte dai conflitti continuano a persistere, manifestandosi attraverso la mancanza di infrastrutture, servizi sociali e assistenza come scuole e ospedali.
Il podcast “Testimoni di pace”
Il 21 settembre 2025, in occasione della Giornata Internazionale della Pace, debutterà il podcast “Testimoni di Pace”, una produzione di RaiPlay Sound. Questo progetto, realizzato da Marzolino insieme a Metis Di Meo, conduttrice e attivista per i diritti umani, e Roberto Serio, Segretario Generale dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, si propone di dare voce a chi ha subito le conseguenze dei conflitti senza aver mai impugnato un’arma. Le prime cinque puntate di questo podcast, che si comporrà di dieci episodi, offriranno testimonianze toccanti di uomini, donne e bambini che hanno vissuto la guerra, evidenziando il loro dolore e la loro speranza.
La realtà dei conflitti attuali
Marzolino ricorda che attualmente nel mondo si contano 31 guerre e 23 crisi armate, un numero record dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Durante quel conflitto, per la prima volta, le vittime civili superarono quelle militari, un cambiamento che ha segnato un punto di svolta nella storia dei conflitti. Oggi, oltre il 90% delle vittime dei conflitti attuali è composto da civili, un dato che evidenzia l’importanza di ascoltare le loro storie e di riconoscere il loro ruolo centrale nelle narrazioni sui conflitti.
Un invito all’ascolto e alla riflessione
Il podcast “Testimoni di Pace” non è solo un progetto di narrazione, ma un invito all’ascolto e alla riflessione, per comprendere le cicatrici invisibili lasciate dalla guerra. Marzolino e Di Meo, attraverso le loro esperienze e le testimonianze raccolte, sperano di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di garantire la pace e di proteggere i diritti umani, affinché le storie di chi ha sofferto non vengano mai dimenticate.