È dai rifiuti, in particolare dal tetrapak, che sono nate due opere simboliche ad Agrigento, capitale italiana della cultura nel 2025. Queste installazioni, realizzate dall’artista Edoardo Malagigi, diffondono messaggi complementari e distintivi. Si tratta di Pinocchio, un’opera di forte contenuto antimilitarista, e di tre colonne che rendono omaggio al Tempio della Concordia. Le due opere, Tempio di tetrapak ed End Game, sono state inaugurate il 3 ottobre 2025, la prima nel refettorio dell’antico monastero di Santo Spirito, mentre Pinocchio si trova in piazza Marconi, dove rimarrà esposta fino al 14 dicembre.
Il messaggio di Edoardo Malagigi
Edoardo Malagigi, che da oltre cinquant’anni lavora con materiali di scarto, ha voluto riflettere sul concetto di rifiuto, utilizzando il tetrapak, parte integrante della vita quotidiana. L’artista ha spiegato: “Nel contesto del monastero, abbiamo voluto entrare nel mondo della storia, riproducendo un simbolo come le colonne”. L’installazione è caratterizzata da una monomatericità policroma e scintillante, con marchi vari che emergono come finestrelle. Per la sua realizzazione, sono stati coinvolti i ragazzi delle scuole della provincia in un laboratorio collettivo dedicato al riciclo.
Il direttore generale di Agrigento2025, Giuseppe Parello, ha commentato con entusiasmo la collaborazione tra i ragazzi e Malagigi, sottolineando come i giovani abbiano compreso l’urgenza dei messaggi trasmessi. Parello ha anche accennato a un’accelerazione nella programmazione culturale di Agrigento, con eventi in programma come l’inaugurazione del progetto Concordia il 26 settembre e il dibattito su Hospitium al museo delle Pelagie di Lampedusa il 30 settembre.
Pinocchio e il suo significato profondo
Tra le opere esposte, Pinocchio in piazza Marconi ha colpito particolarmente gli agrigentini. Questa scultura rappresenta un personaggio stanco, seduto e grigio, che funge da potente metafora antimilitarista. Sul corpo di Pinocchio si possono notare immagini di armi in rilievo, comunicando un messaggio chiaro: per fermare le guerre, è necessario interrompere la vendita di armi. L’installazione, intitolata End Game, è anche un tributo al pensatore della non violenza Danilo Dolci. La scultura è diventata rapidamente un punto di ritrovo per i cittadini, attratti dalla curiosità e dall’opportunità di scattare selfie.
Collaborazioni e sostenibilità
Le sculture progettate da Malagigi sono state realizzate grazie al supporto tecnologico di R3direct, un’azienda toscana specializzata nella produzione sostenibile attraverso la stampa 3D, utilizzando materiali riciclati e riciclabili. Questo approccio non solo valorizza il messaggio di sostenibilità, ma dimostra anche come l’arte possa interagire con tematiche sociali e ambientali, creando un dialogo tra creatività e responsabilità ecologica. Le opere di Malagigi, quindi, non sono solo installazioni artistiche, ma anche strumenti di riflessione e cambiamento, in grado di coinvolgere la comunità e stimolare discussioni importanti sui temi della pace e della sostenibilità.