Antonio Tajani, segretario di Forza Italia e attuale ministro degli Esteri, ha recentemente dichiarato di non voler esprimere giudizi sulle scelte di altri Stati riguardo alla designazione di organizzazioni come terroristiche. In risposta a domande sul recente annuncio del primo ministro ungherese Viktor Orbán, Tajani ha affermato: “Non credo che Ilaria Salis sia una terrorista. Ha idee molto diverse dalle mie, c’è un processo che la riguarda, ma non mi risulta che sia una terrorista“. Queste parole sono state pronunciate in un’intervista rilasciata il 5 ottobre 2025, in riferimento alla decisione di Orbán di etichettare il gruppo di sinistra Antifa come organizzazione terroristica.
L’ungheria e la designazione di antifa
L’Ungheria, seguendo le orme del presidente statunitense Donald Trump, ha annunciato la volontà di designare Antifa come un’organizzazione terroristica. Viktor Orbán, durante la sua intervista su Kossuth Radio, ha espresso soddisfazione per la scelta di Trump e ha dichiarato: “Antifa è un’organizzazione terroristica. Sono venuti anche da noi, hanno picchiato persone innocenti per strada, ne hanno picchiati a morte alcuni. Poi sono andati a Bruxelles per diventare rappresentanti del Parlamento europeo e da lì stanno dando lezioni all’Ungheria sullo stato di diritto”. Orbán ha fatto riferimento a Ilaria Salis, eurodeputata di Sinistra Italiana, accusandola di aver aggredito militanti neonazisti a Budapest. L’Ungheria ha richiesto la revoca della sua immunità parlamentare.
Le preoccupazioni di ilaria salis
Ilaria Salis ha condiviso le sue preoccupazioni in un’intervista a La Repubblica, descrivendo la situazione come “giorni difficili”. La eurodeputata, che rappresenta il gruppo di sinistra Avs, ha espresso fiducia nei suoi colleghi chiamati a votare sull’immunità, ma ha anche manifestato timori per le possibili conseguenze. Martedì 7 ottobre, la commissione Affari legali del Parlamento europeo si riunirà per decidere sulla revoca dell’immunità di Salis. Se questa decisione dovesse passare, il caso di Salis tornerebbe in tribunale a Budapest, dove rischia di affrontare un processo privo di garanzie democratiche e una condanna potenzialmente fino a 24 anni di carcere, una pena considerata eccessiva rispetto ai presunti reati.
Tensioni politiche in europa
La tensione politica in Europa si intensifica, con le dichiarazioni di Orbán che sollevano interrogativi sulle dinamiche della libertà di espressione e sui diritti degli eurodeputati. La questione di Ilaria Salis e della sua immunità parlamentare rappresenta un momento cruciale non solo per la sua carriera ma anche per il futuro della democrazia nell’Unione Europea.