Suicidio di un ragazzo di 15 anni, la madre: ‘Le parole possono ferire’

Marianna Perrone

Settembre 19, 2025

“Le parole possono essere carezze, oppure pugni. Paolo ne ha ricevuti troppi”. Queste sono le parole cariche di dolore di Simonetta, madre di Paolo Mendico, un ragazzo di quindici anni che ha tragicamente deciso di porre fine alla sua vita nella propria cameretta a Santi Cosma e Damiano, un comune in provincia di Latina. La causa del suo gesto estremo è stata identificata nel bullismo subito. “Guardo questo video e mi si spezza il cuore: Paolo che spegne le candeline, Paolo che sorride, Paolo che – chissà – cosa desiderava mentre chiudeva gli occhi”, ha condiviso la donna in un post toccante su Facebook. Questo video rappresenta un “ricordo tenero e straziante” per la madre.

Un appello alla società

Il messaggio di Simonetta va oltre il ricordo personale. È un appello alla società: “Impariamo ad ascoltare. A capire. A fermarci. A proteggerli”. La sua richiesta è chiara e urgente, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione verso il fenomeno del bullismo, che continua a mietere vittime tra i giovani. La storia di Paolo non è un caso isolato, ma rappresenta una realtà preoccupante che richiede un intervento collettivo.

La manifestazione del bullismo

Il bullismo, spesso invisibile agli adulti, si manifesta attraverso atti di violenza psicologica e fisica, creando un ambiente insostenibile per chi ne è vittima. È fondamentale che le famiglie, le scuole e la comunità si uniscano per affrontare questa problematica, promuovendo il dialogo e la comprensione tra i ragazzi. Solo così sarà possibile costruire un contesto in cui ogni giovane possa sentirsi al sicuro e supportato.

Un richiamo alla responsabilità

L’appello di Simonetta è un richiamo alla responsabilità di tutti noi: ascoltare, osservare e intervenire quando necessario. La vita di Paolo e il suo tragico destino devono servire da monito affinché si faccia luce su un problema che affligge molti adolescenti. La speranza è che, attraverso la sensibilizzazione e l’educazione, si possa giungere a una società in cui nessun giovane debba più affrontare la solitudine e il dolore del bullismo.

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