L’Unione Europea impone sanzioni su criptovalute e carte di credito russe Mir

Marianna Perrone

Settembre 19, 2025

Il recente pacchetto di sanzioni approvato dall’Unione Europea ha come obiettivo principale quello di colpire il sistema di carte di credito russo, noto come Mir, e il sistema di pagamento rapido Sbp. Queste misure, annunciate nel mese di febbraio 2025, si inseriscono in un contesto di crescente tensione geopolitica e mirano a limitare le capacità finanziarie della Russia.

Dettagli delle sanzioni

Le nuove restrizioni imposte dall’Unione Europea non si limitano ai sistemi di pagamento, ma si estendono anche al settore delle criptovalute. È previsto un divieto totale delle transazioni sulle piattaforme di scambio di criptovalute e sull’utilizzo delle criptovalute stesse. Questa decisione è stata presa per contrastare le modalità attraverso le quali la Russia potrebbe eludere le sanzioni internazionali e mantenere accesso a risorse finanziarie cruciali.

In aggiunta, le sanzioni includono limitazioni alla fornitura di servizi legati ai cripto-asset e all’emissione di moneta elettronica destinata ai cittadini russi. Le istituzioni finanziarie europee sono chiamate a rispettare queste restrizioni, che mirano a ridurre la capacità della Russia di utilizzare le criptovalute come strumento di evasione delle sanzioni.

Impatto sulle banche russe e sui paesi terzi

Un ulteriore aspetto significativo delle sanzioni riguarda il divieto totale delle transazioni con specifiche banche russe e con istituti finanziari in paesi terzi, tra cui Kazakistan, Bielorussia, Kirghizistan e Tagikistan. Questa misura è stata introdotta per prevenire il trasferimento di fondi attraverso canali non convenzionali che potrebbero aggirare le sanzioni imposte dall’Unione Europea.

Le conseguenze di queste sanzioni saranno probabilmente di vasta portata, influenzando non solo il sistema bancario russo ma anche le relazioni commerciali e finanziarie con i paesi vicini. Le istituzioni finanziarie di questi stati potrebbero trovarsi in difficoltà nel gestire le loro operazioni, mentre le aziende che operano in settori legati alla finanza e ai pagamenti potrebbero dover rivedere le loro strategie.

La reazione della Russia a queste nuove sanzioni rimane da vedere, ma è probabile che il governo di Mosca cerchi di trovare alternative per sostenere il proprio sistema finanziario e garantire l’accesso ai servizi bancari internazionali.

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