La transizione verso un modello di economia circolare rappresenta una strategia fondamentale per il Brasile nel processo di decarbonizzazione e nella promozione di una crescita economica sostenibile. Questo concetto è emerso durante un panel organizzato dalla Federazione dell’industria dello stato di San Paolo (FIESP), che ha visto la partecipazione di rappresentanti di aziende, governi e istituzioni provenienti dai Paesi nordici europei. L’incontro si è svolto in preparazione della COP30, prevista per novembre 2025 a Belém, città situata alle porte dell’Amazzonia.
Riconoscimenti e ruoli chiave
Il vicepresidente della FIESP, Dan Ioschpe, è stato recentemente nominato da Luiz Inácio Lula da Silva come “Campione climatico di alto livello”. Questo titolo riconosce il suo ruolo di leader globale, impegnato a fungere da intermediario tra i governi e la società civile, con l’obiettivo di promuovere azioni climatiche ambiziose da parte di aziende, città, regioni e istituzioni finanziarie. Durante il panel, Ioschpe ha sottolineato l’assenza di una dicotomia tra sviluppo e sostenibilità, affermando che esiste un’unica direzione: quella del progresso socioeconomico verde. Ha avvertito che chi non investirà in soluzioni circolari rischia di essere escluso dal mercato.
Il Brasile come leader nella sostenibilità
Per Ioschpe, il Brasile offre un contesto unico, definendolo come la “Disneyland della sostenibilità” grazie alla sua biodiversità e alla sua solida base industriale. Ha espresso la convinzione che il paese sia ben posizionato per guidare un nuovo ciclo globale di sviluppo verde. Secondo lui, la COP30 si preannuncia come un evento dedicato alla collaborazione e all’implementazione concreta di soluzioni innovative, evidenziando l’importanza di un approccio collettivo per affrontare le sfide climatiche del futuro.